Difendere la Sanità Pubblica per contrastare la violenza di genere
<<Riusciremo ancora a sopportare per molto violenza dopo violenza, abuso dopo abuso, femminicidio, matricidio, orrore dopo orrore? Per quanto tempo e perché dovremmo avere il dovere di sopportare?
Non basta indignarsi, puntare il dito contro la bestia di turno cresciuta dentro un hummus culturale ammuffito e vecchio come il mondo che vede le donne abusate nel linguaggio, nel giudizio, con gli ammiccamenti, con le lezioni sulla morale e sul ruolo che compete loro nella società solo perché qualche dio ha deciso che servono solo a ”sgravare” e a tirar su figli e figlie che sperano non dovranno mai piangere o dai quali difendersi, aver paura.
Ad ogni violenza, ad ogni morte aggiungiamo un # con un nuovo nome, con una frase di conforto {“rip piccolo angelo”} come se questo potesse rassicurarci, come un mantra, una garanzia che a noi, a voi donne non succederà, che siete salve.
Invece siete e siamo in pericolo, un periocolo attuale, imminente, fatto di parole, comportamenti, leggi, provvedimenti economici e sociali che vi ricacciano via, chiuse in casa, sicure e “protette” dai vostri uomini…
Mi vergogno non solo come uomo ma come essere vivente, pensante, ogni volta che la violenza bestiale prevale sulla ragione; mi preoccupa che anche le nostre reazioni siano declinate al singolare, ognunə con la sua frase ad effetto, ognunə con la foto più toccante; che ci chiudiamo nelle stesse mura e negli stessi confini fisici e culturali che ci soffocano il futuro o ci tolgono la vita stessa.
Quando usciremo tuttə insieme con i nostri corpi e le nostre differenze a sbattere in faccia ad un sistema malato e violento che non ci stiamo, che non siamo di nessuno se non di noi stessə, che l’unica proprietà privata che dovrebbe esistere su questo pianeta dovrebbe essere il nostro corpo e la nostra vita?
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Perché è dalle scelte economiche, dalle direttive, dal bisogno di salute e prevenzione psico-fisica, dalla cura di noi stessə che passa un modello culturale diverso e un gran pezzo della nostra e dalla vostra libertà.
Donne, Vita, Libertà… e Pubblica Sanità!
SALUS PUBLICA!
Questo Paese va curato, facciamolo insieme, per non dover continuare a piangere l’ennesima colpevole morte. >>