Di giorno si lavora per fare il governo e di notte si lavora per distruggerlo. Lega o PD chi sono i picconatori? Di. Al. Tallarita
Ebbene questa crociata ai titoloni sui giornali, può solo farci capire una cosa, che realmente chi potrebbe far saltare il banco del governo è il centro sinistra con Letta a capo. La strategia è sempre quella, creare fumo negli occhi e poi lavorare sottobanco.
Loro che in questo momento innalzano una bandiera strumentale e politica, che non dovrebbe esser issata, tra ius soli, DDl Zan, legge fine vitae..non è momento. Quando si potrà fare propaganda politica ognuno per i propri obiettivi partitici se ne riparlerà. Con l’Italia in ginocchio, di politicizzare le azioni di Governo e Parlamento, a fini prettamente politici, per colore e azione non è il caso assolutamente. È momento di pensare invece agli italiani tutti. Alla ripresa economica dell’Italia. Alla sanità come diritto per tutti. Alla campagna vaccinale. Data la contingenza, che è quella di proiettarsi al futuro e alla ricostruzione di un paese al lastrico, che piange le sue vittime. Questa propaganda di sinistra è realmente fuori luogo. Si rivelano così facendo, quelle uniche mine poste a fare saltare il governo.
I sorrisetti isterici non possono convincere quando l’Italia è in un momento del genere, solita faccenda di una certa sinistra, letteralmente tramontata nelle urne. Dimentica del Popolo e delle sue esigenze primarie. Lontana dalle proteste, dalle piazze, delle borgate, dalle periferie. Se vengono fatte tali proposte tra Camera e Senato, la ragione è solo una strumentalizzazione, del governo tecnico, in un momento difficile. Protratte per portare in auge, nuovamente, il diktat politico di un partito, che non ha saputo assolutamente convincere, né coinvolgere, il proprio elettorato.
E si è visto nelle elezioni, in cui loro urne hanno pianto. Elezioni seppur concesse non con consuetudine in Italia.. lo dico con una nota polemica sì, perché vivendo tanto all’estero, noto come una tale azione democratica, divenga spauracchio da osteggiare. Fattore che acuisce il contrasto sociale.
Non è la richiesta, ovviamente giustificata, condivisa da più lati, a più colori partitici, oltre che dalle regioni, del coprifuoco alle ore 23 e non alle ore 22 a minare l’azione di governo. Portate avanti dal Sen. Salvini e la mancata votazione del provvedimento.
Perché se si deve trovare concordia fa tutti i partiti, certamente non sarebbe il caso di issare bandiere tipicamente ideologiche, di un colore di un altro. E allora chi si sta mantenendo calma è proprio la parte di centrodestra. Mentre dall’altra parte, la situazione è completamente ribaltata, dai soliti furbetti che non vincono nelle urne e vincono solo grazie alle crisi. Che li riesumano. Non si rendono conto che questa volta, a capo del Governo, c’è un Presidente che è tanto tecnico quanto politico, che si chiama Mario Draghi. Con la sua personalità di levatura internazionale. E nonostante i titoloni di strappo vario ..che hanno coperto i nostri giornali ..sa molto bene dove si crea, se ve ne sarà davvero la scossa, il pericolo di crisi. Che in questo momento, in quanto tale, non di certo auspicabile. Specialmente nel momento in cui, devono arrivare i soldi del Recovery Plan. In ballo sono 220 miliardi di euro di cui 190 miliardi dall’Ue. Allora eviti questa sinistra, Pd, Leu, vari ed eventuali…e inoltre i parassiti M5S, col discorso machista e imbarazzante di Grillo, di buttare benzina sul fuoco. Ha fatto bene la Lega ad astenersi, ma ben sappiamo che la coerenza non è di questa Italia. Salvini ha portato avanti quella che era l’idea anche condivisa da Forza Italia e da Italia viva, che però nella votazione, hanno optato per il si. Ma teniamo in conto che quest’asse di centro-destra nuovo che verrà a crearsi, è fondamentale per un paese che deve essere ricostruito e dovrà essere proiettato il nuovo futuro economico, che costruirà la nuova società. Sarà fondamentale per arrivare serenamente, alla fine di questo Governo e creare le basi delle future elezioni, lavorando insieme per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
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