Dal Porto all’Areoporto: Sul confine tra terra e mare il nuovo parco lineare dello stretto
Un pensiero innovativo che rovescia l’approccio tradizionale alla progettazione portuale, mettendo al
centro la connessione tra mare e territorio: Atelier(s) Alfonso Femia firma il masterplan per la
riqualificazione di aree, strutture ed infrastrutture nel porto di Reggio Calabria
Secondo Mario Mega, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, intervenuto a un talk
nell’ambito della prima edizione de La Biennale dello Stretto, non è corretto definire i porti come
infrastrutture. Sono luoghi di transito, disconnessi sia dal territorio, sia dal mare stesso.
La riconnessione, non semplice collegamento tra aree diverse, bensì costruzione di relazioni multiple sul
fronte urbano, è la chiave di sviluppo territoriale locale, in grado di trasformare lo Stretto in un punto di
riferimento internazionale del Mediterraneo.
Gibilterra, Bosforo, Dardanelli, le specificità di ogni transito naturale sono potenziate dalla valorizzazione
dell’intorno. Gibilterra è passaggio unico tra Mediterraneo e Atlantico. Dardanelli e Bosforo tra
Mediterraneo e Mar Nero. Lo stretto di Messina è varco tra Mediterranei, attrattore dei flussi africani,
strategico per l’economia di sviluppo europea.
LO SCENARIO
Il porto di Reggio Calabria si colloca sulla sponda orientale dello Stretto ed è costituito da un bacino
artificiale protetto dalla lunga Banchina di Ponente. Santa Caterina è il quartiere urbano che prospetta il
porto.
Insieme a quello di Villa San Giovanni, il porto di Reggio Calabria garantisce i collegamenti con la Sicilia
e le isole Eolie. Oltre al servizio passeggeri e commerciale, il porto di Reggio svolge anche funzione
diportistica.
In relazione al traffico merci, in passato era collegato numerosi porti del Mediterraneo: Casablanca in
Marocco, Marsiglia in Francia, molti approdi turchi, Ceuta in Spagna, Patrasso in Grecia, Zaporozhya in
Ucraina, Valletta a Malta.
L’area portuale è dotata di collegamenti diretti con la rete stradale e autostradale (bretella di raccordo sul
tratto terminale dell’A2 che attraversa la città di Reggio Calabria).
Molte lacune impediscono lo sviluppo del porto in chiave territoriale. In termini di integrazione rispetto
agli altri nodi calabresi inseriti nelle reti europee, centrale e globale, il porto non gode di un collegamento
diretto via strada con l’aeroporto di Reggio Calabria, né di collegamenti diretti ferroviari con lo stesso
aeroporto di Reggio Calabria, con l’aeroporto di Lamezia Terme e con il porto di Gioia Tauro.
La valorizzazione della “terra di mezzo” del waterfront alla scala territoriale, urbana ed extraurbana, la
realizzazione di un percorso che amplifica la connessione, attivando funzioni civiche, sportive e sociali
permanenti insieme a quelle più specificamente portuali, è un progetto di connessione che va molto oltre le
infrastrutture e gli oggetti correlati.
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I DUE BACINI E IL PERCORSO VERDE DA NORD A SUD
La realizzazione di un terminal passeggeri nell’area di bacino esterno, la riqualificazione di edifici esistenti
riconvertiti a uffici, nell’area del diporto, presso la “Banchina Vecchia di Levante”, l’implementazione dei
pontili e l’integrazione con una nuova pensilina nel bacino interno sono interventi che si sostanziano e
amplificano il loro valore progettuale nella spina verde di connessione.
Il masterplan complessivo prevede l’introduzione di un’attività crocieristica aggiuntiva, per integrare,
all’interno del porto, una nuova funzione turistica e, di conseguenza, l’inserimento di volumi tecnici, cold
ironing e banchine. Ad accogliere il transito crocieristico un terminal di 1100 metri quadrati di cui 800
all’aperto con annesse aree di parcheggio. L’area del terminal interagisce con il sistema complessivo del
verde che si ricollega al parco. Il terminal stesso insiste su una zolla verde, vera e propria piazza di
accoglienza.
Gli edifici esistenti vengono rifunzionalizzati; si realizza un attracco per i mega yatch con pontile parallelo
al molo, creando così una linea di servizio per gli attracchi.
Si potenzia l’area ormeggi per gli aliscafi con nuovi pontili e una nuova pensilina per i viaggiatori che ne
fruiscono.
Parte dei volumi esistenti vengono demoliti per ripulire l’area, creando una rete di flussi/percorsi adeguata:
quello di banchina di servizio e uno ciclopedonale che a quota sopraelevata permette la mobilità dolce.
La parte di bacino antistante viene dedicata ai mega yacht.
La pensilina assume una valenza compositiva, punto attrattore, elemento blu di richiamo, area di relax per
intrattenere l’attesa degli aliscafi.