Crotone, convegno Teleriabilitazione
Le potenzialità della Teleriabilitazione e il ruolo che potrebbe ricoprire per garantire in futuro le esigenze di continuità assistenziale, sono stati gli argomenti al centro dell’importante convegno nazionale dal tema “Teleriabilitazione, esperienze e prospettive” che si è svolto a Crotone. Non è un caso che il convegno lo abbia organizzato proprio l’Istituto S. Anna, che nei temi della teleriabilitazione investe ormai da anni moltissime energie, ottenendo risultati che l’hanno portata tra le eccellenze nazionali del settore.
L’ultimo riconoscimento in ordine di tempo è arrivato per Oberon, il servizio innovativo di assistenza domiciliare di 3° livello che, attraverso la telemedicina pianifica e gestisce l’assistenza domiciliare per 54 pazienti con disturbi cronici della coscienza (stato vegetativo o di minima coscienza) attraverso l’integrazione tra visite a domicilio di un’équipe remota, il tele monitoraggio di parametri vitali ed il teleconsulto dalla centrale operativa dell’Istituto S. Anna. Oberon è stato individuato da esperti del Ministero della Salute tra le 10 migliori esperienze nazionali di gestione della cronicità attraverso l’ICT.
All’interno del convegno ne ha parlato fra gli altri, il direttore scientifico dell’Istituto S. Anna di Crotone, Paolo Tonin: “Oberon – ha spiegato – rientra tra le attività di continuità assistenziale per le gravi cerebrolesioni. E’ una realtà unica nel suo genere in Italia”. Ha partecipato attivamente all’evento il direttore dell’ufficio Riconoscimento e Conferma IRRCS del ministero della Salute, Maria Novella Luciani, a testimonianza del fatto che a livello nazionale ci sia particolare attenzione sui temi oggetto del convegno. “Lo scenario assistenziale è cambiato – ha affermato Luciani– e le nuove opportunità di cura offerte dalla telemedicina devono essere messe a regime per garantire qualità, organizzazione e sicurezza a chi ne ha bisogno.
La programmazione nazionale tende a garantire uniformità di assistenza in ciascuna realtà regionale, e per far ciò, occorre selezionare e portare come esempi le eccellenze presenti nei vati territori”.
“Quando la persona esce dalle strutture ospedaliere e torna a casa – ha aggiunto Mauro Zampolini, presidente della Società Italiana di Riabilitazione Neurologica – pazienti e caregiver lamentano spesso di sentirsi un po’ abbandonati: ebbene, la teleriabilitazione può essere una risposta concreta, perché permette di avere un contatto costante col Centro di riferimento, di risolvere i problemi anche a distanza, di avere un supporto, di continuare a fare gli esercizi corretti. L’obiettivo è prendere in carico il paziente dall’ospedale e curarlo nei diversi asset assistenziali territoriali. L’esempio di Oberon è stato antesignano di questo modello, dando la possibilità di prendere in carico pazienti con gravi cronicità presso il proprio domicilio in condizioni di sicurezza paragonabili ad un regime ospedalizzazione: un modello da perseguire”.