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Conia: facciamo volentieri a meno dell’orgoglio dei moti di Reggio, Cannizzaro pensi a risolvere i problemi della Calabria

A poche ore dalle dimissioni di Draghi dalla guida del Governo è arrivata puntuale l’ennesima enciclica ai reggini del plenipotenziario “Ministro degli Annunci” on. Francesco Cannizzaro.

Un’accorata lettera contenente annunci vecchi e nuovi, ma cosa ben più grave, avventurose ricostruzioni storiche e considerazioni dal retrogusto eversivo.

L’elogio, seppur critico, ai moti di Reggio per i quali è storicamente e giudiziariamente acclarata la profonda matrice nera ed eversiva, l’attribuzione a volontà politiche e non giudiziarie del triste e mortificante epilogo della lunga decennale parentesi scopellitiana, e l’invito e gli ammiccamenti al popolo reggino verso nuovi scatti d’orgoglio basati su queste ambigue vicende e ricostruzioni non possono passare inosservati.

Appaiono già gravissime perché pronunciate da un esponente di primo livello di un partito le cui radici e la sua storia sono proprio a Reggio da tempo sotto processo per le profonde ambiguità che da sempre ne hanno costituito origini ed essenza e che nella città di Reggio Calabria ha avuto enorme spazio e margine di manovra oggi in gran parte decifrati da forze dell’ordine e dalla magistratura.

Sono ancor più gravi perché per mera speculazione politica l’on. Cannizzaro mischia legittime delusioni popolari sulla gestione della Città, che tra l’altro ci vede all’opposizione consiliare, con il trascinare nel suo ragionamento politico istituzioni ed autorità di garanzia che non meritano tale coinvolgimento né la sfiducia dei cittadini men che meno se nella stessa lettera vi sono maldestramente velate considerazioni positive su un periodo buio della democrazia locale che aveva forti legami con vicende ed obbiettivi di valenza eversiva nazionale.

Spieghi invece perché a dispetto dei suoi innumerevoli annunci, privi ormai di credibilità al punto che eloquenti sono stati i risultati elettorali alle amministrative nei luoghi in cui vi era la sua benedizione politica, la sanità nella provincia di Reggio Calabria è sempre più in crisi, le aziende di ogni dimensione chiudono per sempre le saracinesche, non vi è alcun segno di rilancio del settore dei trasporti né tanto meno in quello socio culturale dove l’unico incremento è stato quello dei numerosi marchi celebrativi del cinquantenario dal ritrovamento dei Bronzi indice del mancato coordinamento nazionale sul vero evento da celebrare in forma unitaria e in chiave di riscatto.

Michele Conia

Vicepresidente nazionale demA

Consigliere metropolitano