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Coldiretti sui bandi PSR riservati ai giovani: una burocrazia testarda e pasticciona continua a penalizzare i giovani agricoltori e i loro progetti innovativi e occupazionali

Scade proprio oggi il bando “Pacchetto giovani” del PSR Calabria sul quale vi era l’impegno del Dipartimento Agricoltura , da noi ripetutamente richiesto – annota Coldiretti – a completare l’istruttoria della marea di riesami pendenti in netto anticipo rispetto alla scadenza del bando con la conseguente pubblicazione degli esiti entro la scadenza per consentire ai giovani di sapere se presentare la nuova domanda o meno. Macchè! Non vi è stato il cambio di passo. Sono rimaste solo promesse, parole e niente di più: insomma una via crucis senza fine. Ecco di cosa si tratta e cosa è successo, anzi non è successo! In base alle disposizioni attuative dell’opzione giovani, moltissimi soggetti che hanno partecipato al primo bando 2016 e per i quali la domanda è risultata non ricevibile, non ammissibile o non finanziabile, hanno proposto istanza di riesame che ancora, ad oggi, risulta non istruita. L’anomalia, riferisce Coldiretti – del più volte contestato secondo bando è che si intende la nuova domanda quale “rinuncia tacita” dell’istanza presentata ai sensi del bando del 2016. Tale eccezione – continuiamo a ripetere – è una sorta di “colpo di spugna”, penalizza i giovani anche nei diritti costituzionali, negando loro la possibilità di costituirsi in giudizio e, pertanto, continua a non trovare condivisione. Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, ritiene che a questo punto debbano prevalere i doveri della politica e invita il Presidente Oliverio ad assumersi tutte le sue responsabilità poiché i giovani agricoltori – commenta – non sono solo numeri che il Dipartimento Agricoltura deve gestire, ma con l’indispensabile operato del Dipartimento Agricoltura si deve poter contribuire in modo decisivo ad un percorso di crescita e affermazione imprenditoriale. Forse non ci si rende conto fino in fondo che tra i giovani agricoltori continua a crescere la delusione e questo non è di buon auspicio. Si sta preferendo – continua Aceto – una frettolosa impostazione, quasi una cosciente scorciatoia per non fare emergere la necessità di concludere il riesame, che non può rimanere appeso, poiché questo si traduce in un danno per i giovani agricoltori che si ritrovano costretti ad un bivio: decidere tra l’attesa della graduatoria definitiva (istruttoria del riesame) e un’eventualità di finanziamento a seguito dell’istruttoria della nuova domanda: una bella differenza, considerato che sono cambiati alcuni fondamentali parametri tra il primo e il secondo bando! Nella riunione di insediamento del nuovo Direttore Generale, dott. Giacomo Giovinazzo, Coldiretti aveva ribadito ancora una volta la disponibilità alla collaborazione e al confronto, che devono essere continui e non episodici e che devono servire a fornire risposte alle criticità, quali la richiesta di velocizzare l’istruttoria delle “istanze di riesame” sulla misura 4.1.1 e 6.1.1e il pacchetto aggregato giovani, nonché la modifica del secondo bando sui giovani, penalizzante per le modifiche introdotte. Invece, per chi ha deciso di proporre l’istanza, anche se già presentata con il primo bando, nonostante le rassicurazioni, si continuano a presentare malfunzionamenti e ostacoli amministrativi che hanno un’ incidenza e un impatto negativo sulla voglia di fare impresa. Siamo ancora in tempo e anche se all’ultimo minuto e col naso tappato, chiediamo l’adozione di una soluzione adeguata a garantire ai giovani i propri diritti perché continuare con questa impostazione significa alimentare una tempesta che rischia di diventare una vera e propria “caporetto”.