Catanzaro, l’USB chiede l’intervento del Ministro per il Sant’Anna Hospital

Alla c.a. Ministro dell’Interno On. Luciana LAMORGESE gabinetto.ministro@pec.interno.it protocollo_dfp@mailbox.governo
caposegreteria.ministro@interno.it

OGGETTO: COMMISSIONE PREFETTIZIA ASP DI CATANZARO – RICHIESTA ISPEZIONE
Onorevole Ministro,
la scrivente organizzazione sindacale ha urgente necessità di un suo autorevole intervento in merito a quanto accade alla città intera di Catanzaro, dove le tensioni di piazza aumentano giorno dopo giorno, per l’estrema posizione assunta dalla sua commissione prefettizia presso l’ASP di Catanzaro (ASP sciolta per mafia).
Giovedì ultimo scorso, abbiamo avuto l’ultima riunione con il Presidente e componenti della Commissione da Lei insediata, al fine di poter capire l’iter di contrattualizzazione del S. Anna Hospital di Catanzaro, un’articolata sanitaria, solida e qualificata ed accreditata presso la regione Calabria.
Vertenza, che portiamo avanti dal 24 dicembre 2020, straziante per i lavoratori addetti
alla struttura, per l’intero indotto e senza dubbio per tutti i cittadini calabresi.
Non ci soffermiamo sui dati perché riteniamo che le siano noti: una struttura con 900 interventi di cardiochirurgia ad altissimo livello, non ha certo bisogno di presentazione. Un fiore all’occhiello di professionalità della nostra regione ed un punto di riferimento di cui i calabresi e gli italiani tutti si vedono defraudati a causa dell’azione demolitrice posta in essere dalla commissione prefettizia.
La Sua commissione, ci permetta di definirla così, ancora oggi, nonostante il Sant’Anna Hospital abbia posto in essere ogni accorgimento, adeguamento sia a livello strutturale ai fini dell’accreditamento regionale ottenuto, sia a livello organico con l’ingresso in consiglio di amministrazione di diversi professionisti al posto dei precedenti, insiste nella determinazione del suo presidente di non voler considerare il Sant’Anna Hospital degno di lavorare come ha sempre fatto.
Oggi, (e la cosa ci fa malignare) la Commissione insiste nel voler intraprendere una “manifestazione di interesse” tra le strutture pubbliche calabresi (tutte commissariate per mafia) per vendere i posti di cardiochirurgia del S. Anna Hospital.
On. Ministro, se la Legge è Legge questa vale per tutti, non si possono stornare i fondi accreditati con DCA della regione, per la contrattualizzazione del privato della città di Catanzaro per elargirli al pubblico, peraltro non nella città capoluogo, che si vedrebbe scippata di una pregevolezza sanitaria.

Il pubblico ha già i suoi canali di finanziamento sicuramente non per prestazioni, quindi riteniamo del tutto illegale l’atteggiamento assunto dalla Commissione e soprattutto rimarchiamo che i soldi dei catanzaresi per garantire i necessari LEA non posso essere polverizzati su altre provincie.
Tutte le evidenze, On. Ministro, hanno dimostrato che i Servizi Sanitari Pubblici, accanto ad istituzioni ospedaliere private, sede auspicalmente di eccellenze strettamente medico – sanitarie nel panorama italiano, sono capaci di dare risposta alla popolazione, pertanto non si capiscono i motivi per cui ciò non possa avvenire nella città di Catanzaro.
Se il concetto dominante nella Commissione prefettizia di Catanzaro è che chi ha subito una indagine NON può più lavorare per il pubblico, questo concetto On. Ministro, dovrebbe valere per tutti; nel senso che, tutta la Calabria andrebbe completamente chiusa, anche coloro che sono in regola. E non solo, Le aggiungo, On. Ministro, interi pezzi di sanità privata nazionale per i motivi espressi dalla Sua Commissione andrebbero completamente esautorate dal lavorare, dal S. Raffaele di Milano all’ospedale Israelitico a Roma, (per citarne alcuni) dove come USB abbiamo partecipato a salvare i livelli occupazionali dopo l’attenzione della magistratura.
Salvo a ritenere che il vero intento della commissione sia stato fin dall’inizio quello di distogliere i posti accreditati al Sant’Anna per attribuirli secondo logiche antiche ed indicibili altrove (leggi Reggio Calabria o Lamezia), e ciò si appalesa doppiamente illegittimo, non si riesce a comprendere il perdurante comportamento della sua commissione, che sembra ergersi a giudice in una vicenda che ancora non è neppure sub iudice.
L’unico dato certo è che finora la giustizia amministrativa ha condannato il comportamento illegittimo ed ostacolatorio della sua commissione nei confronti del Sant’Anna Hospital.
Per tutto ciò, alla luce che il Presidente della Regione da cui dipende la sanità nel paese, il Sindaco della città massima autorità sanitaria, né tanto meno il Commissario alla sanità regionale, che si sono assunti responsabilità in merito, sono interlocutori per la commissione dell’ASP di Catanzaro per redimere la vertenza.
CHIEDIAMO
Nello strettissimo giro di tempo UNA SUA COMMISSIONE per verificare la legittimità della struttura al fine della contrattualizzazione per l’anno 2021, dove le risorse sono state già destinate. Questo suo intervento metterebbe fine a posizione oramai “predeterminate” della Commissione dell’ASP di Catanzaro e ridarebbe fiducia a tutta quella parte sana della città che non può essere coinvolta in una mafiosità generica!
Grati per avere dedicato la Sua attenzione a quanto sopra riportato e auspicando un Suo valido intervento al riguardo, la saluto distintamente.
In alternativa Le chiediamo di essere auditi.
Con ogni osservanza, Jiritano Antonio Rappresentate Legale della USB Calabria 331.5772939 – a.jiritano@usb.it