Casignana una strage impunita di Gaetano Errigo

A Casignana, grazioso Comune della provincia di Reggio Calabria nel lontano 22 settembre 1922 carabinieri e fascisti aprirono il fuoco contro i contadini della cooperativa “Garibaldi”, che avevano organizzato un’occupazione di terre di proprietà del principe di Roccella Jonica.
Persero la vita l’assessore socialista Pasquale Micchia e due contadini, Rosario Micò e Girolamo Panetta, mentre il sindaco Francesco Ceravolo rimase gravemente ferito; questo eccidio concluse tragicamente l’occupazione.
Pasquale Micchia aveva annotato in un “libro bianco” le dolorose condizioni dei lavoratori di Casignana, sempre subordinati, come in tutti i paesi del Meridione, allo strapotere delle famiglie nobili.
Tuttavia il 10 settembre, il Prefetto, accogliendo un’istanza presentata dai Carafa e rifacendosi al decreto Falcioni, il quale imponeva notevoli limitazioni e la creazione di una commissione provinciale per l’esame delle domande di occupazione, firmava un’ordinanza di scioglimento della Cooperativa di Casignana.
Il 21 settembre il provvedimento, che includeva anche un’immediata esecuzione, veniva notificato dal Vice-Commissario Edmondo Rossi scortato da venti carabinieri. Con il provvedimento i rappresentanti dei Carafa potevano riprendersi la foresta Callistro e i contadini non disponevano più di nessun mezzo per sottrarsi alla loro atavica condizione di miseria.
Il decreto di espulsione della cooperativa, era però illegale in quanto nuovi decreti ministeriali rendevano impossibile lo sfratto.
Ecco perché il sindaco ed il vice-sindaco di Casignana, quel 21 settembre 1922, guidavano (al posto di Giuseppe Naim, recatosi a Reggio per parlare con il Prefetto) i braccianti della Cooperativa “Garibaldi” diretti verso la foresta Callistro, determinati a ribellarsi contro un provvedimento che consideravano oppressivo e ingiusto.
Per questi motivi, e forse anche per altri, nella stradella delle Croci, avvenne la cosiddetta “strage di Casignana”.
Su questo luttuoso episodio, nel corso del tempo tanti studiosi hanno scritto e pubblicato libri.
Di recente è arrivato in libreria un prezioso volume di Gaetano Errigo, dove lo studioso di Taurianova, attraverso un’accurata scrittura e un meticoloso lavoro di ricerca ricostruisce l’eccidio.
Nel libro dal titolo: “Casignana Una Strage impunita”, edito dall’Istituto “Ugo Arcuri” per la Storia dell’Antifascismo, Errigo si sofferma sui personaggi e sul contesto storico e politico.
L’eccidio, si svolse all’interno di una cornice dentro la quale le lotte per la terra e le agitazioni contadine incontrarono l’attacco unitario della borghesia agraria e latifondista, dello squadrismo fascista e degli apparati dello Stato che scagliano l’offensiva contro i contadini e il movimento cooperativistico con l’obiettivo di ripristinare “l’ordine politico violato” dal movimento socialista.
“ I fascisti dopo aver preso il potere, si costituivano in gruppi di 15-20 persone per aggredire gli avversari con l’intento di somministrare loro purghe”.
Una perla del libro è la figura di Teresina Mafrici, moglie di Pasquale Micchia, la quale al momento della strage era incinta.
“Fu proprio il suo stato di gravidanza che le diede la forza di vivere. Giurò a sé stessa di allevare il figlio sulle orme del padre, nell’ideale socialista di onestà e amore. Dedicò tutta la sua vita alla cura del figlio, si chiuse in casa, dalla quale non uscì mai fino alla caduta del fascismo. Il bambino lo chiamò come il padre pasquale. Venti anni durò la clausura volontaria della donna più antifascista d’Italia”.
La prefazione del libro è stata curata da Rocco Lentini, Presidente dell’Istituto “Ugo Arcuri”.
Gaetano Errigo (1986) giornalista, redattore di testate web, è stato corrispondente de “Il Quotidiano della Calabria” ed ha collaborato con Calabria Ora.
Responsabile della Biblioteca dell’Istituto “Ugo Arcuri” per la storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea in provincia di Reggio Calabria e componente del consiglio direttivo, svolge attività di ricerca ed è autore di numerose pubblicazioni.
Tra i suoi lavori Le Olimpiadi ed altri Giochi nell’Antichità, Progetto Editoriale 2000, Cosenza 2015; Il lavoro nella Piana del Metauro, un sistema economico produttivo feudale nella provincia reggina del XXI secolo, Sudcomune.it, Settembre 2018; Occupazione delle terre e lotte contadine nella Piana del Tauro nelle memorie di un protagonista: Turi Falleti, Sud Contemporaneo, a. XVII, n1/2, dicembre 2018; Taurianova tra storia e Mito, Calabria Letteraria,n266, gennaio, marzo 2020.
Caterina Sorbara