“Attenti al voto: l’elezione di Ursula von der Leyen”
Quella che è stata potremmo definire una vittoria di Pirro della presidente della Commissione UE la neo eletta Ursula von der Leyen, fortemente voluta dalla Merkel, manifesta l’attuale fragilità dell’Unione Europea. Pallido tentativo di ripristinare l’asse franco-tedesco, che gli euroscettici criticavano aspramente. Ma che a quanto pare, sanno giocare bene a scacchi. Dimostrandosi avvezzi ad accordi che vadano oltre la democratica volontà popolare del voto. Si perché alle Europee l’interesse italiano ha premiato la Lega di Matteo Salvini. E mostrando, dati in discesa alla mano, tutta la debolezza dei 5Stelle. Che oggi giocano partite a un tavolo con altre forze politiche come il PD, avvallando, dietro la maschera della consivisione programmatica con la neo eletta, anche imposizioni europee che aspramente criticavano. Ma dando quei voti che mancavano per una risicata vittoria. Nonostante gli ampi sforzi della von der Leyen, di dialogo e aperture, prima con i sovranisti, chiedendo il loro appoggio, poi cancellando addirittura un incontro, poi con i Verdi, i liberali, e di tutti gli altri, arriva alla maggioranza con un gruppo misto. Un quadro che va dalla democrazia cristiana, alla sinistra passando per gli eurocritici. I voti concessi dai 5stelle per la fiducia alla delfina tedesca della Merkel, poco amata nella sua patria, saranno utili all’Italia solo se dati come leva per le richieste da fare in Europa. E ci si augura, sia così, perché lo scenario che si apre è particolare. Potrebbe far sorgere in Italia la malsana idea di un governo tecnico, assolutamente da allontanare, per evitare quei sani tumulti della piazza, che si è ampiamente espressa e che a nuove elezioni, si spera in primavera, premierebbe Matteo Salvini e la Lega, con la coerenza del suo sovranismo illuminato.
Oggi l’Unione Europea, nonostante questo flebile tentativo, dovrà darsi veramente da fare perché il lungo discorso della Ursula von der Leyen ha poco convinto. Sia per l’ampiezza delle proposizioni e sia perché si attendono quelle risposte che fino a oggi la UE non ha dato. Europa che oggi si presenta come un vaso pronto a rompersi sotto il peso dell’inadeguatezza.
Al. Tallarita