ASLIMITALY ASSOCIAZIONE LIBERI IMPRENDITORI comunica che la raccolta firme ancora continua
Continua la raccolta firme online di ASLIMITALY, associazione liberi imprenditori, impegnata nella difesa dell’imprenditore e a garantire l’applicazione giusta della legge in ogni luogo e modo.
La raccolta firme nello specifico riguarda un appello ben preciso a quello che sarà il nuovo esecutivo al governo dopo le elezioni del 25 settembre scorso: una richiesta esplicita di PACE FISCALE e di un FISCO PIU’ EQUO E PIU’ GIUSTO.
Ad annunciarlo è Alessandro Fucci, presidente dell’associazione AsLImItaly (Associazione Liberi Imprenditori Italiani), con sede legale a Limatola (Benevento) e che annovera oltre mille imprenditori in tutta Italia.
“Siamo partiti da Limatola, dove ha sede la nostra associazione – spiega Fucci – dove abbiamo allestitoun banchetto per la raccolta delle firme di tutti coloro che sono vessati da uno Stato che non è amico dei contribuenti e che ha indotto la nostra associazione a denunciare da mesi in ogni sede, da Nord a Sud, l’Agenzia delle Entrate che, in molti casi, non elimina dai cassetti fiscali cartelle andate in prescrizione”. E ancora: “Quello di Limatola sarà solo il primo appuntamento. E’ nostra intenzione, sollecitati anche da numerosi imprenditori, continuare nelle prossime settimane nel ‘tour’ della raccolta firme a Benevento, Caserta ed Avellino”.
“La nostra preoccupazione – continua Fucci – è cresciuta in quanto da alcune settimane il blocco dell’invio delle notifiche fiscali agli italiani in difficoltà con la pandemia è stato rimosso ed ora la valanga di provvedimenti sta per abbattersi sui cittadini. Secondo i calcoli di Federcontribuenti, infatti, tra la fine del 2022 e i primi mesi del prossimo anno pioveranno 13 milioni di cartelle esattoriali di pagamento. Il timore è che questa massiccia operazione possa determinare operazioni anche un moltiplicazione degli errori. Su questo punto si fa riferimento alle statistiche degli ultimi 5 anni. Le cartelle esattoriali errate, ovvero le cosiddette cartelle pazze, sono circa il 56% delle emissioni. E gli errori principali (nel 30 per cento dei casi) riguardano la decadenza o la prescrizione del tributo o l’emissione di cartelle per tributi già pagati”.
“Diciamo basta perché le partite iva non ne possono più: il nuovo governo metta fine a questo calvario delle piccole e medie imprese o dei liberi professionisti che ogni mattina si alzano per andare a lavoro e creare occupazione, rispetto a chi invece resta a casa a dormire grazie al reddito di cittadinanza”, conclude Fucci.
Questo il link per firmare online:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdd7qJ3zyvu3yZdIsEO46_86jBoVqMS1rEeqGVPx9FMTJqhEg/viewform?usp=sf_link