Anche a Reggio e in Calabria la scuola e’ il vero luogo della integrazione dei minori stranieri
sistema scolastico. Dall’espansione delle consistenze e delle nazionalità degli alunni stranieri consegue che un numero sempre crescente di operatori e di famiglie è coinvolto nelle problematiche di accoglienza e di integrazione di questi bambini e ragazzi. E’ quindi importante cercare di approfondire il fenomeno dell’inserimento scolastico di studenti di nazionalità straniera, in quanto si prevede che proseguirà ancora la sua crescita nei prossimi anni, anche se più lentamente di quanto avvenuto nel recente.
Intanto, va sottolineato il grande balzo delle presenze dall’anno scolastico 1983/84 quando gli alunni erano appena 6.104 ai 624.867 allievi dell’anno in corso frequentanti le scuole elementari,medie e superiori del nostro Paese.
Anche se va registrato che rispetto al 2013/2014 si registra per la prima volta un calo vistoso delle presenza straniera sui banchi di scuola,superiore ai 10mila alunni. Ipotizzato dal Ministero della P.I. che probabilmente sarà consolidato dai dati che verranno forniti successivamente. Va da se che si risentono gli effetti della crisi economica che soprattutto nelle regioni centro-settentrionali spinge gli stranieri alla ricerca di condizioni di vita migliori negli altri Paesi europei.
La Calabria al 15° posto fra le regioni italiane. I dati del Reggino
Sempre dai dati ministeriali la Lombardia si conferma la regione italiana che ospita il maggior numero di alunni immigrati pari a 182.954, seguita dall’Emilia Romagna con 89.543.Al 15° posto la Calabria con 12.071 su un totale della popolazione scolastica pari a 294.457 studenti.
Sono così distribuiti: scuola dell’infanzia 1.834; primaria:4.002; sec. di I grado:2.910; secondaria di II grado:3.325.
Anche per la nostra regione si attende dal sondaggio finale un decremento di quasi 800 minori scolarizzati stranieri rispetto all’a.s. precedente.
La provincia di Cosenza mantiene il primato ma di poco sulle altre consorelle con 4.560 allievi presenti nelle scuole di ogni ordine e grado, seguita da Reggio Calabria con un totale di 4.158, da Catanzaro con 2.074, Crotone con 1.154 e Vibo con 976.
Nella nostra provincia, per ordine di scuola, si distribuiscono come segue:798 nelle scuole dell’infanzia,1.287 nella primaria,941 nella secondaria di I grado, 1.132 nella secondaria di secondo grado.
Nel Reggino, nell’a.s. 1998/99 erano 377; nel 199/2000 erano 486; nel 2001/2002 642; nel 2003/2004 1.057; nel 2010/2011 3.459.
Una vera e propria ONU anche nelle scuole calabresi
Una costante crescita e diffusione sul territorio che configura la scuola multietnica come un elemento strutturale del nostro sistema scolastico.
Il quadro ricavabile dai dati nazionali riflette una vera e propria ONU disseminata nelle aule scolastiche del Paese. Più di 180 le nazionalità diverse degli alunni nelle scuole italiane,una varietà di lingue,culture ,etnie,razze.
I minori stranieri della provincia reggina sono così distribuiti per continente di provenienza:2.532 dall’Europa,di cui 2.007 UE, 903 dall’Africa,110 dall’America, 605 dall’Asia e 8 dall’Oceania.
Nel Comune di Reggio i 1.618 alunni stranieri si distribuiscono così nei seguenti principali Paesi di provenienza: primo la Romania seguito da Albania, Marocco, Cina, Filippine, Moldavia, India, Ucraina e Perù.
Registrato il sorpasso delle seconde generazioni. Nel Reggino sono 1030 i minori nati in Italia
Gli alunni con cittadinanza non italiana sono il 9% del totale. Ma è soprattutto la quota di quelli nati in Italia ad essere in forte crescita. Infatti i minori stranieri nati in Italia rappresentano orma il 51,7% del totale degli alunni figli di migranti. Si è verificato, dunque, il sorpasso.
Secondo un primo report del Miur sono 21.233 i ragazzi con cittadinanza non italiana nati nel nostro Paese che completeranno il 1 ciclo scolastico con l’esame di terza media a giugno, mentre altri 25.940 lo termineranno nel giugno 2016.
In Calabria sono 2670, con una prevalenza in provincia di Reggio di 1030 minori nati in Italia. Ne sono presenti 502 nelle scuole dell’infanzia, 329 nella primaria,106 nella secondaria di I grado, 93 nella secondaria di II grado.
PROBLEMI APERTI
1.Cittadinanza più rapida
Gli allievi di seconda generazione rappresentano un segmento particolare della popolazione scolastica di origine straniera, con esigenze e bisogni educativi diversi da quelli degli allievi di recente immigrazione. Con sempre maggiore consapevolezza richiedono la revisione della normativa in tema di cittadinanza. Attualmente non esiste alcun automatismo che garantisca a chi nasce in Italia da genitori stranieri l’acquisizione della cittadinanza italiana, con una evidente mancanza di rispondenza tra lo status giuridico e l’identità personale e sociale costruita nei percorsi formativi e nelle relazioni intessute nello spazio della propria esistenza: il “nostro”paese. Più in particolare, secondo l’art.2 della legge 91/1992, lo straniero nato in Italia può richiedere la cittadinanza solo al compimento del diciottesimo anno,ed entro un anno da quella data. Il premier Renzi aveva annunciato che entro il 2014 sarebbe andata in discussione la riforma della cittadinanza. Ma oggi quegli annunci hanno il sapore di una promessa mancata. L’attuale legge, nata nel ’92 quando il tessuto sociale era completamente diverso, è proprio bislacca. Abbiamo chiesto più volte alle amministrazioni regionali e comunali che, in attesa di una modifica della legislazione, concedano la cittadinanza onoraria a questi ragazzi, quanto meno per diritto di cultura, sì da rimuoverli dall’inevitabile senso di precarietà, se non di estraneità e di distinzione rispetto ai coetanei. Sarà interessante conoscere il pensiero in proposito dei neoamministratori.
2.Scarsa presenza di mediatori e facilitatori nelle scuole
Prioritario continua a permanere per le scuole la disponibilità di mediatori linguistici e culturali, di facilitatori didattici, con i corsi di appoggio e di tutoring per gli alunni stranieri, col sostegno economico più allargato per le scuole che ospitano numeri alti di immigrati. Tra le difficoltà che determinano l’insuccesso scolastico, la barriera linguistica e culturale è quella più rilevante, primo anello di una catena di esclusioni che si amplificano via via che si sale nel grado di istruzione. Si pone il problema della gestione dell’integrazione a 360 gradi e h24. La scuola, pur tra le difficoltà rappresentate, accoglie, aiuta e accompagna il minore straniero, ma il tempo extrascolastico? Gli studenti rappresentano altrettante famiglie che vogliono integrarsi ma che denunciano tante difficoltà. Conta poi il quartiere dove si abita. Dove poi ciascuno sta con chi gli assomiglia. Ecco perche la presenza di mediatori sul territorio è una priorità per una politica attiva di integrazione. Alla Provincia si ribadisce ulteriormente la richiesta della istituzione dell’albo dei mediatori linguistici e culturali. Sarebbe ora che si facesse ordine su questa materia dando delle opportunità di lavoro per i tanti giovani che hanno conseguito presso le università titoli e competenze spendibili di cui questa terra ha tanto bisogno
3.Istituzione di un Osservatorio
Va rafforzata la cooperazione tra scuola e città per costruire un progetto comune sulla base di scelte e strategie concordate attorno ad un tavolo , quale quello della prefettura che non sarebbe male riprendesse in considerazione l’iniziativa della istituzione di uno specifico Osservatorio che monitorizzi il fenomeno e coordini risorse e opportunità finanziarie locali e comunitarie, con protocolli e intese apposite coinvolgenti istituzioni pubbliche , del privato sociale, del volontariato per la condivisione di obiettivi e codici di comunicazione comuni.
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Gennaio 2015 Guido Leone
Già Ispettore Tecnico USR Calabria