Aiuti per gli agricoltori

Quando andiamo a fare la spesa e ci fermiamo al banco frutta o entriamo in un negozio di frutta, ci entriamo con la convinzione e la certezza che troveremo quello che stiamo cercando: i pomodori, le arance, le mele, le pere, i kiwi, l’insalata e così via, sempre, tutti i mesi, ogni giorno dell’anno. Ma se questa certezza venisse meno? Se le persone che fanno si che la frutta di cui ci viene voglia, mentre siamo a lavoro o dell’insalata che desideriamo, perché abbiamo iniziato una dieta o degli aromi per completare quella ricetta vista in tv, si fermassero? Se gli agricoltori che ci permettono di entrare nei negozi di frutta in modo spensierato e sicuro, si fermassero e non consegnasseropiù i propri prodotti, cosa accadrebbe?Tutte le nostre certezze svanirebbero. Purtroppo è quello che rischia di verificarsi, proprio oggi. Perché le aziende agricole di tutta Italia, stanno lavorando a velocità ridotta. Questo maledetto COVID ha colpito tutti i settori, lo sappiamo (tranne gli shop online, tipo quelli che hanno il sorriso sulle scatole), ma il settore agricoloètra quelli che stanno rispondendo peggio alla pandemia. Se inizialmente, nel primo periododella pandemia, le persone compravano frutta fresca, perchécome risaputo la frutta di stagione è ricca di proprietà benefiche, oggi si è capito che l’unicorimedio, l’unicamedicina contro tutti i mali del nostro paese,sono le chiusure forzate illookdowne il coprifuoco. È passatopiùdi un anno dalprimo casoCovid in Italia e la soluzione proposta ad oltranza è sempre la stessa, rimanere chiusi dentro casa. Ma a quanto parequesta strategia non sta funzionando perchépurtroppo i morti di COVID continuano ad esserci, anche se si avvicina la bella stagione e naturalmentei casi tendono a diminuire. Questometodonon sta mietendo morti solo negliospedali, ma sta uccidendo anche l’economiadel nostro paese, sta massacrando leimprese italiane. Queste chiusure ad intermittenza, questa inadeguatezzae ritardo croniconell’affrontareil pianovaccinale,stannoportando al collasso del sistema economico del nostro bel paese. Le nostre aziende agricole devono essere aiutate.Per farfronte all’emergenza Coronavirus il precedente Governo aveva adottatomisure straordinarie dirette a prevenirne ed arginarne l’espansione e gli effetti sul sistema economico. Si trattavadi provvedimenti d’urgenza emanati tra marzo e novembre finalizzati a sostenere famiglie, lavoratori e impresee tra questi c’è la “Cambiale agraria e della pesca”, misura ottima, che permettevadi accedere a credito supplementare per fronteggiare la crisi sanitaria ed economica in atto, un finanziamentodell’importo massimo di trentamila euroad azienda,da restituire sotto formadi cambialein un periodo massimo di diecianni.Con la “Cambiale agraria e della pesca”, l’istituto dei Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare ISMEA, traprima eseconda edizione con una dotazione finanziaria di 80 milioni di euro, chiusein anticipo per l’arrivo di piùrichieste del previsto, haistruito 3480 domande di altrettante aziende agricole italiane, che sono state agevolate.Gli agricoltori, che si trovano in una situazione di crisi la quale ha creato un ammanco nel bilancio aziendale, causato dalla diminuzione delle vendite alle attivitàrimaste chiuse causa COVID19 come ristoranti, mense, hotel, bar, ecc. che giornalmente consumavano i prodotti delle proprie aziende chiedono con forzaal nuovo Governo equindi al Presidente Draghi,il rifinanziamento dellaCambiale Agraria e della Pesca.