Il diario di Aldo Alessio* 5° parte: I tempi e la politica di mezzo
Anche gli amministratori toscani hanno chiesto di far partire i lavori dopo la stagione estiva, così da dare più tempo al porto di destinazione di prepararsi per poter ricevere il relitto per la demolizione.
Dietro queste polemiche c’è un’altra verità è cioè che, da quando la nave si è incagliata, c’è stato un notevole incremento delle presenze nell’Isola che ha ben fruttato ai cittadini gigliesi. Basta solo pensare alla presenza nell’Isola delle 500 maestranze che operano per la rimozione del relitto e che assicurano ai gigliesi, quotidianamente, un giro economico di affari non indifferente. La Protezione Civile con Franco Gabrielli, a sua volta, così replicava: “da parecchi mesi tutte le istituzioni coinvolte, quindi anche il sindaco, nonché l’opinione pubblica erano a conoscenza dei cronoprogrammi per le operazioni” di rimozione del relitto entro giugno”. Non solo, ma sottolineava anche, con accenti polemici verso il primo cittadino dell’Isola, che “la correttezza nella rappresentazione dei fatti coinvolgesse tutti quanti anche in periodi di campagna elettorale”.
La politica dei rinvii
E’ mia personale opinione che, probabilmente, per il trasferimento se ne parlerà, inevitabilmente, a settembre 2014. E’ facilmente prevedibile che dopo la rimozione del relitto, se gli isolani non si inventeranno qualcosa relativo alla Concordia, le presenze turistiche potrebbero avere una flessione sull’Isola.
Il cantiere esistente a bordo al relitto, continua ininterrottamente il suo lavoro. La fiancata esterna di poppavia dritta viene risagomata, attraverso i tagli con la fiamma ossidrica, di quelle parti di lamiere contorte e fuori posto per permettere una migliore adesione dei cassoni alla murata del relitto.
Sulla parte più alta sono state montate tutte le linee idrauliche e pneumatiche per il passaggio dell’acqua e dell’aria. E’ stato approntato un sistema elettrico-pneumatico di movimentazione della zavorra e sulla fiancata dritta del relitto gli operai che vi lavorano a bordo della Concordia continuano a completare il montaggio dei “bumper” che sono piastre di appoggio sulle quali si affiancheranno i cassoni.
I sub stanno completando il lavoro di stesura delle 56 catene con traversino (la maglia di catena usata ha un diametro di 13 cm e pesa 400 Kg.), facendole passare sotto la chiglia del relitto per essere agganciate, da entrambe le parti, ai cassoni di dritta e sinistra con speciali innesti chiamati “Swevel”. Quando tutto sarà pronto, attraverso il sistema elettrico-pneumatico di movimentazione della zavorra, i cassoni saranno svuotati dell’acqua contenuta e riempiti d’aria portando così in galleggiamento il relitto.
Ogni tanto, nello specchio di mare compreso tra la Concordia e l’imboccatura di Porto Giglio, vediamo saltare fuori dall’acqua qualche grosso tonno che insegue la sua “mangianza”, essendo questa zona di mare ricca di pesce.
Quando tutto sarà finito e il relitto sarà trasportato al porto di demolizione rimarrà da fare tutto il lavoro di bonifica del fondale incominciando con la rimozione di quei 22.000 m3 di cemento gettati in acqua per la creazione del “falso fondale”, utilizzato per far appoggiare la Concordia sulla chiglia in assetto verticale, perché tutto possa ritornare com’era primo del tragico evento.