Il diario di Aldo Alessio* 13° parte: Le onde favoriscono la scelta estiva
Un po’ di storia
Da Giglio Porto sali su un pullman (non molto economico) e dopo aver percorso 6 Km, su un tracciato tortuoso per raggiungere quota circa 450 metri, arrivi a Giglio Castello. L’Isola del Giglio, abitata sin dall’età del ferro, durante il Medioevo passò nelle mani di diversi feudatari, di Pisa, degli Aragonesi, della Chiesa, sino ad essere acquistata dai Medici nel 1558 entrando così a far parte del Granducato di Toscana. Il Castello si presenta con alte mura di cinta costruite su solide rocce granitiche all’interno delle quali c’è la cittadella: un antico borgo medievale che merita di essere visitato, formato da piccole case costruite in pietra, arroccate l’una all’altra, separate da viuzze e messe in comunicazione tra di loro da piccoli archi in muratura; le porte d’ingresso sono basse, e quasi quadrate; piccole scale esterne in muratura, dissimmetriche e non omogenee, consentono l’accesso al piano superiore delle abitazioni; il tutto appare singolare, minuto e semplice, come il prospetto di un quadro pittoresco raffigurante un dipinto che immortala un piccolo presepe artistico incastonato tra le rocce di una vetta e racchiuso, a sua volta, da alte e protettive mura di cinta che lo difendono da eventuali assalti esterni. All’interno è stata costruita la Chiesa di San Pietro, del XV secolo, che è la chiesa principale dell’Isola dove si custodisce assieme al tesoro di papa Innocente XIII anche un magnifico crocefisso eburneo e le reliquie (un braccio) di San Mamiliano, protettore dell’Isola e dell’Arcipelago Toscano. Il Centro Storico, a differenza di altri, è tutto abitato e la sua particolare costruzione, di fatto, lo obbliga a rimanere un’isola pedonale permanente. Al centro, oltre ad uno storico palazzo, sede del Comune, vi sono numerose attività di ristoro, commerciali, artigianali e turistiche che lo rendono vivo ed economicamente attivo. Nella parte più alta del borgo c’è un pozzo medioevale, contenente grandi e capienti cisterne d’acqua, realizzato affinché gli abitanti potessero meglio resistere ai lunghi assedi dei saraceni cui fu sottoposta l’Isola sino al 1799.
Gli enti confermano: Genova va bene
La Conferenza dei Servizi, tenutasi a Roma il 16 Giugno 2014 nella sede della Protezione Civile, composta di ben 101 partecipanti delle varie amministrazioni, ha confermato la posizione sostenuta di Costa e cioè che il porto di Genova è l’unica opzione possibile per lo smaltimento del rifiuto del relitto della Costa Concordia, non più considerato “speciale” così com’è stato stabilito con la delibera del Consiglio dei Ministri del 13 Giugno.
La prossima Conferenza dei Servizi è stata fissata per il 25 giugno e in quell’occasione, dopo aver smussato alcuni angoli, sarà presa la decisione definitiva. L’ipotesi è che la Concordia potrebbe lasciare l’Isola del Giglio in un arco di tempo compreso tra il 13 Luglio e l’8 di Agosto, periodo durante il quale, in base ai dati statistici elaborati dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), è minore la probabilità di avere onde significative alte più di due metri. Costa ha presentato tutte le integrazioni al progetto che erano state richieste ed è stato ribadito dalla Conferenza che quello di Costa è l’unico progetto su cui si sta lavorando, escludendo così altre eventuali ipotesi comprese quella di Piombino.
Allo stato attuale non c’è nessuna probabilità che il relitto possa andare a Piombino essendo stato superato anche il problema relativo alla competenza sulle autorizzazioni al trasporto. Infatti, non dovendo trasportare il relitto della Concordia in un porto estero, decade il Regolamento Europeo del 2006 che attribuiva alle Regioni o alle Provincie la competenza sul rilascio delle autorizzazioni necessarie al trasporto. Le suddette competenze (si legge nella delibera), rimangono, quindi, saldamente legate nelle mani dell’Autorità Marittima e cioè della Capitaneria di Porto. La Conferenza dei Servizi si riunirà nuovamente il 25 Giugno e in quell’occasione sarà presa la decisione definitiva con il disco verde al progetto che prevede il trasferimento della Concordia a Genova.
Le operazioni slitteranno a settembre ?
Le autorizzazioni al galleggiamento, che sono ben diverse da quelle al trasporto, dovranno arrivare dall’Osservatorio di monitoraggio dopo che Costa avrà fornito tutte le assicurazioni sulle problematiche ambientali derivanti da possibili sversamenti a mare che potrebbero verificarsi con la messa in galleggiamento del relitto. Se il cronoprogramma non subirà variazioni, fatti salvi eventuali problemi tecnici che potrebbero ritardare il galleggiamento e le condizioni meteo-marine a ridosso della data scelta, il relitto potrebbe lasciare l’Isola negli ultimi dieci giorni di Luglio.
Non è comunque escluso che possano subentrare ulteriori valutazioni tali da far slittare il tutto a Settembre. Sull’Isola i lavori stanno continuando e già s’intravede una prima parziale ma significativa riduzione delle maestranze impegnate con la eliminazioni di alcuni turni lavorativi notturni come conseguenza del completamento di alcune fasi lavorative a mare. Nella prossima settimana si completerà l’installazione degli ultimi due cassoni di dritta e ne rimarranno solo quattro da essere posizionati nella fiancata di sinistra.
Rimane sempre in piedi il braccio di ferro con il presidente della Regione Toscana che continua a sostenere la tesi che il relitto debba essere portato nel porto di Piombino. Le polemiche che coinvolgono le varie amministrazioni interessate, compreso il Comune dell’Isola del Giglio, sono già incandescenti e potrebbero implodere nella prossima Conferenza dei Servizi.
Ognuno cerca di tirare la Concordia dalla sua parte di convenienza ed il rischio è uno solo e cioè che queste diatribe inconcludenti, che cozzano con l’impellente necessità di fare presto, potrebbero far slittare a Settembre i tempi del trasferimento, cosa ben gradita al Sindaco e ai numerosi albergatori e ristoratori gigliesi che continuerebbero così a sfruttare, ancora per qualche altro mese, la vena d’oro rappresentata dalla Concordia.
Aldo Alessio* Capitano già sindaco di Gioia Tauro