Gioia Tauro, serata in giallo
Il Gruppo di lettura Lab Donne di Gioia Tauro, preziosa realtà nata dalla felice intuizione di Saveria Lollio e Monica Della Vedova, ha promosso una “Serata in giallo- Tra Romanzo e Realtà”, con due ospiti eccezionali Roberta Bruzzone Psicologa e criminologa con la sua opera dal titolo “Io non ci sto più” DeAgostini Editore e Andrea Biavardi, Direttore del noto settimalale “Giallo” con la sua opera dal titolo:”Sangue del Tuo Sangue” Cairo Editore.
L’evento si è tenuto sabato sera nell’antica Sala Fallara, e si è aperto con i saluti di Monica Della Vedova che, dopo i saluti istituzionali, ha rivolto un pensiero alle donne vittime della ndrangheta e subito dopo, ha sottolineato che i libri gialli sono i libri più venduti al mondo, nati verso la metà del XIX secolo e sviluppatesi nel novecento.
A seguire i giornalisti Angela Corica e Gian Pietro Fiore hanno dialogato con i due autori.
Dal dialogo è emerso che il libro della Bruzzone è un libro rivolto a tutti, anche a chi pensa di non averne bisogno.
Anziché limitarsi ad analizzare e commentare la tragedia del femminicidio, il libro offre alle lettrici un approccio proattivo e pratico che può offrire spunti di riflessione e suggerire azioni concrete da intraprendere per uscire da situazioni di violenza psicologica e/o fisica prima che sfoci in tragedia.
La Bruzzone aiuta la lettrice a individuare un partner potenzialmente pericoloso fin dai primi appuntamenti, svelando in modo chiaro e diretto, con la schiettezza e la vivacità che la contraddistinguono e la fanno amare dal pubblico, quali sono gli indicatori che devono metterci in allarme a qualsiasi livello, dai primi tempi di una conoscenza, ai passaggi in cui una situazione ormai consolidata rischia di trasformarsi in tragedia, e poi le strategie più efficaci per riuscire a evadere da un contesto che è diventato soffocante, riconoscendo in modo corretto chi può davvero essere d’aiuto e in che modo.
Inoltre, per evitare di ricadere più volte nelle stesse dinamiche incarnate da persone differenti, l’autrice tratteggia con implacabile precisione (e perfino un tocco di ironia) i ritratti dei principali profili delle vittime, affinché chi legge possa riconoscersi e trovare una via d’uscita per vivere.
Per quanto riguarda l’altro romanzo, l’autore Andrea Biavardi narra di una ragazza che viene trovata assassinata nei giardini pubblici Indro Montanelli a Porta Venezia, nel cuore di Milano.
La vittima è figlia di un noto e stimatissimo ginecologo e di una implacabile regina della finanza: il movente va cercato dunque tra i nemici della famiglia altoborghese? A indagare sull’omicidio il capitano dei carabinieri Massimo Ademarchi che ha un’assistente speciale: Aurora, una fotomodella di successo, figlia di un maresciallo dei carabinieri a riposo. Tra il capitano e Aurora una tormentata storia d’amore, mai risolta, che il delitto metterà a dura prova.
Le indagini partono subito dall’analisi del Dna trovato sul corpo della vittima, dai filmati delle telecamere, dalle celle telefoniche dei sospettati: ma c’è da fidarsi del metodo investigativo-scientifico? Il Dna può mentire? Sullo sfondo la dialettica tra i carabinieri e il magistrato che coordina le indagini, sottoposto a pesanti pressioni politiche da misteriosi nobili decaduti, medici senza scrupoli e avvocati a caccia di fama. Ma quando l’assassino sembra assicurato alla giustizia ecco che la verità cambia forma. Perché la verità spesso sta in un particolare che solo occhi attenti possono cogliere: gli occhi di chi le indagini è abituato a condurle sul campo.
Ha concluso l’evento l’Assessore alla Cultura Carmen Moliterno che si è soffermata sull’importanza delle tematiche affrontate.
Numeroso il pubblico presente in sala , tra cui molti rappresentati delle forze dell’ordine che operano sul territorio.
Caterina Sorbara