SCAPPATI NELLA NOTTE I PROFUGHI ARRIVATI A GIOIA TAURO
Giovedì 19 Settembre 2013 08:47 – “Non compete a noi impedire che i migranti scappino; non abbiamo compiti di vigilanza, bensi’ di assistenza alle persone”. Cosi questa mattina un volontario della croce rossa, testimone ieri sera della fuga dei profughi eritrei dalla struttura che li ospitava dopo lo sbarco, ha commentato l’allontanamento dei migranti che erano arrivati a Gioia Tauro a bordo di una portacontainer. Secondo il suo racconto, almeno 241 dei 281 africani che erano stati sistemati in un capannone della 2 zona industriale sono fuggiti intorno alle 20.3o, approfittando del buio e del fatto che in quei frangenti i volontari stavano preparando la distribuzione dei viveri. Secondo quanto questo testimone ha riferito a pianainforma.it, in quel momento nell’area recitantata erano presenti una trentina tra poliziotti e carabinieri che, dopo aver sbarrato l’ingresso disponendosi in cordone, nulla hanno potuto fare per impedire che i migranti scavalcassero i muri perimetrali del piazzale per dileguarsi nelle campagne circostanti. I profughi, secondo quanto riferito, avrebbero agito tutti insieme in maniera organizzata, in un’azione che probabilmente avevano gia deciso nn appena arrivati a gioia tauro, dopo il respingimento del loro barcone nelle acque di malta. “Un sospetto alimentato dal fatto – prosegue nella sua testimonianza il volontario della croce rossa – che appena sono stati ricoverati i migranti hanno chiesto per prima cosa di poter usare i telefoni, per poter contattare i loro familiari in italia e in altri stati d’europa, e dopo la fuga molti di loro sono stati visti nella stazione di rosarno, accompagnati forse da qualche amico che nel frattempo avevano avvisato”.
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