Reggio, sequestrata maxi area adibita a discarica di rifiuti speciali e industriali
Nella mattinata del 15 febbraio 2018, militari del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri Forestale di Reggio Calabria, unitamente a personale in servizio alla Stazione Carabinieri Forestale di Reggio Calabria, hanno proceduto al sequestro preventivo ex art. 321 c. 3 bis c.p.p. di un’area privata estesa circa 2,5 ettari, situata nel comune di Reggio Calabria, in via San Giorgio Extra n. 25, in ambito urbano. Trattasi di una ex area industriale posta a 200 mt in linea d’aria dal Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria e nelle immediate vicinanze della Chiesa di San Giorgio Extra. Il sito, versava in un evidente stato di degrado ed abbandono, nonché a chiunque liberamente accessibile per mezzo della carraia di ingresso munita di un cancello scorrevole aperto. L’area si presentava fortemente contaminata dalla presenza di copiose quantità di rifiuti speciali, anche pericolosi, depositati in modo incontrollato sia nelle aree esterne che all’interno dei locali ivi insistenti. A seguito di una ricognizione effettuata dai militari interventi sul posto, si è accertata la presenza di ingenti quantitativi di rifiuti miscelati in modo incontrollato, sia di natura urbana (rifiuti solidi urbani, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, elettrodomestici vari) che industriale (quali materiali di risulta edile, pneumatici fuori uso, quantitativi copiosi di fusti metallici in stato di deterioramento alcuni dei quali contrassegnati da avviso di alta infiammabilità e di tossicità), nonchè rifiuti pericolosi quali solventi, lastre di cemento amianto e copiose quantità di materiale verosimilmente riconducibile a soda caustica. Peraltro, parte dei rifiuti riscontrati in loco si presentavano combusti. Il sito si pone come area intermedia tra la Chiesa di San Giorgio Extra e il Centro Parrocchiale “Incontro” di San Giorgio Martire, luoghi dotati di strutture ludiche per bambini che risultano posti nelle immediate adiacenze della carraia di accesso al sito in questione e, quindi, giornalmente frequentati, tra gli altri, da soggetti minori, esposti al concreto pericolo di un diretto contatto con i rifiuti in essa insistenti, nonché con soggetti terzi abusivamente dimoranti.
Configurandosi le ipotesi di reato di cui agli artt. 452 bis c.p. (inquinamento ambientale) ed art. 256 D.Lgs. 152/2006 (gestione di rifiuti non autorizzata), valutato il pericolo che la libera disponibilità dell’area potesse aggravare o protrarre le conseguenze dei reati ivi perpetrati, ovvero agevolare la commissione di altri reati, avvisato il P.M. di turno, la P.G. operante ha proceduto ad eseguire il sequestro preventivo ex art. 321 c. 3 bis c.p.p. dell’intera area e dei rifiuti in essa insistenti.