Ndrangheta: perche’ Antonino Cuzola non ha citato Gino Molinetti?
“Sono veramente stupito del fatto che il pentito Nino Cuzzola che ieri ha rilasciato una deposizione presso il tribunale di Reggio Calabria nell ‘ambito del processo ‘Ndrangheta stragista ‘ , abbia ‘dimenticato’ (almeno stando a quanto riportato oggi dagli organi di stampa ) di ricordare il ruolo del ‘tragediatore’ , il boss Gino Molinetti e dei suoi rapporti presunti con i servizi segreti, nel corso della sua testimonianza. Nella intervista che il Cuzzola rilasciò l’anno scorso a me e ad Alberto Micelotta per il network regionale RTV e visibile integralmente a tutt’oggi al link https://www.youtube.com/watch?v=YfBDPoP47Y4” i fratelli Molinetti (Gino e Alfonso), killers acclarati della ‘Ndrangheta – venivano indicati dal pentito come interlocutori privilegiati dello ‘stato deviato’. Mi stupisce il silenzio di ieri del Cuzzola, che nell’intervista – tra le altre cose – parlò anche di un membro della famiglia Serraino che voleva uccidere il figlio perché ne aveva scoperto la presunta omosessualità. Non solo : Cuzzola nella nostra intervista accusava Molinetti di aver ‘venduto’ il boss Domenico Paviglianiti ai servizi mettendo in scena un viaggio in Spagna e facendosi pedinare, in modo da farlo arrestare, un classico della ‘Ndrangheta . Le sue parole sono ben scandite nel video che a suo tempo diffondemmo e che furono riprese da molti giornali. Mi rendo conto che il tentato omicidio di un presunto omosessuale non interessa a nessuno, ma l’auspicio è che invece sul presunto doppio gioco di Molinetti, del di lui fratello Alfonso, ma soprattutto dello Stato, Cuzzola faccia chiarezza nelle sedi opportune.
Lo ha dichiarato Klaus Davi in una nota.