Ndrangheta, Klaus davi, insulti Cogliandro? Quando politica e istituzioni sono lontani dal territorio la sottocultura mafiosa dilaga
“Le Forze dell’Ordine fanno miracoli, ma spetta alla politica la promozione della legalità”
“Non sono affatto stupito dalle pesanti parole che mi ha rivolto Pasquale Cogliandro” afferma Klaus Davi in merito agli insulti proferiti dall’imprenditore di Reggio Calabria, trapelati nelle ultime ore. Davi poi aggiunge: “Queste parole confermano quanto diceva il giornalista Felice Manti de ‘Il Giornale’ sullo stato di degrado della nostra città. L’amministrazione in carica è totalmente delegittimata da un voto falsato, ma si ostinano a tenerla in piedi. I territori sono abbandonati a loro stessi. La cultura della legalità langue – bisogna ammetterlo, il Covid non ha aiutato – e quindi gli imprenditori fanno ‘coming out’ in modo sfacciato e arrogante, inneggiando liberamente ai Tegano e a tutto quello che questi infimi esseri evocano nella storia delle città. Cogliandro non parla a Klaus Davi, parla allo Stato. Le Forze dell’Ordine fanno veramente i miracoli sacrificando donne e uomini, ma non possiamo delegare a loro la promozione della legalità. Ci devono pensare la politica e le istituzioni preposte. Ci deve pensare la società civile, che le gravissime dichiarazioni di Cogliandro dichiarano essere morta e sepolta avviluppata nel mutismo”. Davi poi conclude con un monito: “È evidente che l’uscita di Cogliandro, il cui fratello è presidente del Bocale Calcio, è anche un messaggio riferito alla nostre inchiesta sul ‘triangolo delle Bermude’ di Reggio Calabria: Pellaro-Bocale-Lazzaro. Una zona bellissima della città di Reggio, la cui storia criminale, però, in gran parte deve ancora essere scritta. Se volevano stopparci, sappiano che non ci sono riusciti”.
Alessandro Garavaglia
Klaus Davi & Co.
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