Maxi sequestro di beni per 230 milioni.In manette gli imprenditori Pasquale Rappoccio e Pietro Siclari
Reggio Calabria. I Finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria, unitamente al personale della Direzione Investigativa Antimafia ed ai militari dell’Arma dei Carabinieri di Reggio Calabria, dalle prime ore della mattinata odierna, stanno dando esecuzione a nr. 2 decreti di sequestro emessi, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione – nei confronti di 2 imprenditori di Reggio Calabria accusati di legami con la ‘ndrangheta. Tra i beni i sequestro anche le quote societarie di 2 noti alberghi della zona.
Sono Pasquale Rappoccio e Pietro Siclari i due imprenditori reggini accusati di legami con la ‘ndrangheta e nei cui confronti questa mattina sono stati eseguiti da Guardia di Finanza, Dia e Carabinieri, due decreti di sequestro per un valore di oltre 230 milioni di euro. I due alberghi che sono stati sequestrati hanno entrambi sede a Villa San Giovanni (RC): si tratta del Grand Hotel de La Ville, e del Plaza.
Pasquale Rappoccio, all’epoca proprietario della Medinex, azienda attiva nelle forniture mediche, fu arrestato nell’ottobre dello scorso anno nell’ambito dell’operazione reggio nord, condotta dai Carabinieri contro le cosche operanti nella zona nord di Reggio Calabria e nei comuni di Villa San Giovanni e Campo Calabro. Le accuse mosse a Rappoccio erano di aver partecipato alle manovre dell’ex latitante Domenico Condello, recentemente arrestato dai Carabinieri, per addivenire all’intestazione fittizia della proprietà delladiscoteca “Il Limoneto”.
Pietro Siclari, invece, fu arrestato anch’egli nell’ambito dell’operazione Reggio Nord, ma ancora prima era stato arrestato, con l’accusa di estorsione aggravata, nel novembre 2010 nell’ambito dell’operazione Entourage condotta dalla Dia, che aveva scoperto un cartello di imprese che condizionava gli appalti in città e provincia.