La Polizia di Stato sequestra beni alla cosca “PIROMALLI” per un valore di 50 milioni di euro.(VIDEO)
La Polizia di Stato – ad esito di una complessa attività investigativa di natura patrimoniale svolta dalla locale Divisione Polizia Anticrimine e coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia -Sezione Misure di Prevenzione – di Reggio Calabria, ha messo a segno un ulteriore attacco agli interessi criminali della ‘ndrangheta, dando esecuzione ad un provvedimento di sequestro di beni, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione – nei confronti di COMERCI Nicola, nato a Nicotera (VV) il 11.12.47, attivo nella piana di Gioia Tauro (RC) ma con rilevanti interessi economici nelle province di Vibo Valentia, Roma, Bologna ed in tutto il Nord Italia.
Il COMERCI era già stato oggetto di attenzione del Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, a seguito dell’inoltro da parte della Questura di R. C. di una proposta per l’applicazione della misura della sorveglianza speciale di P. S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza e conseguente richiesta di sequestro e successiva confisca dei beni, datata 22.11.1999, con emissione di un decreto del 26.10.2001 di sottoposizione del COMERCI alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di anni 4 e, contestualmente, di confisca dei beni.
In data 22.07.2002 Nicola COMERCI veniva sottoposto alla misura inflittagli per la durata di anni 4, che cessava il 22.06.2005, data in cui la Corte d’Appello di R. C. revocava la sorveglianza, disponendo la restituzione dei beni confiscati.
Proprio il precedente giudicato favorevole al COMERCI viene superato, per come riportato nel decreto del Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, dal fatto che le “ …nuove acquisizioni probatorie effettuate dalla Procura sostengono gli elementi indiziari già precedentemente emersi in maniera coerente, riscontrando alcune circostanze che se isolatamente lette possono apparire prive di significato, come sostenuto precedentemente dalla Corte d’Appello, ma che unitariamente lette depongono inequivocabilmente circa l’appartenenza di COMERCI agli ambienti mafiosi delle cosche PIROMALLI e MANCUSO, in un rapporto che si è sviluppato in un’iniziale simbiosi, sino a svilupparsi in un’evidente indipendenza di COMERCI nel condurre i propri affari, pur continuando a gravitare negli ambienti criminali suddetti…”.
L’attività investigativa di natura patrimoniale avviata dalla Divisione Anticrimine della Questura di Reggio Calabria su delega della suddetta Procura Distrettuale nei confronti del COMERCI è incessantemente proseguita fino all’emissione, da parte dell’Autorità Giudiziaria competente, di un decreto di sequestro sulla base degli elementi raccolti con cui è stato riscontrato come COMERCI Nicola, dagli anni’70 in poi, abbia costruito un impero economico, soprattutto nel campo delle strutture ricettive, ristorazione e villaggi turistici, grazie all’appoggio fornito dalla potente cosca “PIROMALLI” ed ai legami tra la suddetta cosca e quella dei “MANCUSO” di Vibo Valentia.
Dal provvedimento dell’A. G. emerge la pericolosità sociale del prevenuto attualizzata dalle propalazioni di diversi collaboratori di giustizia che hanno non solo confermato la contiguità del COMERCI con le cosche già precedentemente menzionate, ma lo hanno indicato quale soggetto vicino alle consorterie criminali dei DE STEFANO di Reggio Calabria e dei TRIPODI di Vibo.
Dall’attività svolta è, altresì, emerso il ruolo di COMERCI nell’ambito di un procedimento instaurato dinanzi alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, volto ad accertare eventuali responsabilità penali relative alla produzione Rai della fiction “Gente di mare”. Il materiale offerto al vaglio del Tribunale ha consentito di appurare che in merito all’individuazione di una struttura alberghiera da utilizzare per la citata fiction, veniva fatto espresso riferimento al COMERCI, quale proprietario del villaggio “Blue Paradise” a Parghelia, definito quale “delfino dei PIROMALLI”.
In tale circostanza veniva prescelta la struttura del COMERCI, in luogo di un altro complesso alberghiero che aveva presentato un’offerta decisamente più competitiva, in modo tale scongiurare “…la possibilità che potesse scatenarsi una faida nel territorio…”.
Nell’occasione i responsabili di produzione Rai furono costretti a rivolgersi al COMERCI, nonostante un imprenditore concorrente avesse presentato un’offerta di servizi più vantaggiosa sotto il profilo economico. A conferma dell’assoluta permeabilità della famiglia COMERCI alle logiche criminali ‘ndranghetiste, le indagini hanno evidenziato un contemporaneo intervento di un esponente della cosca MANCUSO che, per evitare ulteriori problemi, riusciva a far diminuire il prezzo richiesto dal COMERCI.
Le indagini svolte nell’ambito del procedimento penale “Asmara”, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi, hanno consentito di ricostruire i rapporti conflittuali per motivi di interesse intercorrenti tra la famiglia COMERCI e i CONDOLUCI, che sono sfociati in una serie di aggressioni e attentati, perpetrati vicendevolmente fra i membri dei due nuclei familiari, che, per come riportato nel decreto del Tribunale di R. C. – Sezione Misure di Prevenzione, “ …assumono una connotazione che richiama le modalità di gestione dei rapporti di forza proprie della criminalità organizzata, e non dei normali dissapori fra rivali in affari… “.
Tale situazione, che ha in breve tempo assunto i connotati tipici di una vera e propria faida, ha avuto origine dall’acquisto effettuato durante il 1980 dal COMERCI di un terreno a Parghelia, località Marina di Bordila, in comproprietà con CONDOLUCI Giuseppe (14.07.1931 – Cinquefrondi, ma residente a Gioia Tauro), per l’importo di £ 300.000.000. A seguito di questa operazione commerciale tra i due acquirenti erano sorti dei dissapori, che avevano portato gli stessi a dividere la proprietà comune. Sulla quota di pertinenza del COMERCI sarebbe poi sorto il villaggio Blue Paradise, mentre sulla parte rimasta al CONDOLUCI è stato, successivamente, realizzato il complesso turistico “La Vela”, attiguo al Blue Paradise.
Da quel momento è stato tutto un susseguirsi di atti intimidatori e attentati dinamitardi su cui è stata fatta piena luce, grazie all’attività investigativa svolta, a partire dal tentato omicidio ai danni di COMERCI Domenico eseguito il 15.07.2001 da CONDOLUCI Fabio, fino al successivo tentato omicidio operato il 26.08.2005 dai fratelli Carmine (mandante) e Natale MARDECHEO (esecutore materiale) nei confronti di CONDOLUCI Domenico (cugino del predetto Fabio), consentendo di acclarare gli ottimi rapporti esistenti tra i COMERCI e i predetti MARDECHEO.
Il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo le risultanze delle indagini patrimoniali, ha disposto il sequestro dei seguenti beni mobili, immobili e società, distinti per ubicazione:
Gioia Tauro (RC)
- n. 1 lussuosa villa abitazione del COMERCI Nicola;
- n. 2 appezzamenti di terreno;
- 2 imprese di seguito elencate:
1- Quota del 30% del capitale sociale e relativo patrimonio aziendale della IMMOBILIARE TIRRENA S.R.L. con sede in Gioia Tauro – via Torino; di proprietà di COMERCI Nicola;
2- Quota del 50% del capitale sociale e relativo patrimonio aziendale della IMMOBILIARE B&B S.R.L, con sede in Gioia Tauro – Via Ponte Vecchio 6, intestate a COMERCI Nicola;
- 1 Autocarro FIAT Iveco intestato a COMERCI Nicola;
- 1 Autovettura MASERATI 4.3 intestata a COMERCI Nicola;
Provincia di Vibo Valentia (distribuiti tra i comuni di Tropea, Briatico, Parghelia e Ricadi):
- 12 fabbricati;
- 7 appezzamenti di terreno;
- 7 società di seguito elencate:
1- Impresa individuale COMERCI Nicola Francesco, con sede in Parghelia – Località Marina di Bordila, esercente l’attività di “Impresa edile – Edilizia in genere”;
2- Quota di capitale sociale di € 3.440,00 e corrispondente patrimonio aziendale della ORASIS S.r.l., con sede in Briatico, via Giuseppe Garibaldi n. 44, esercente l’attività di “Costruzione di edifici residenziali e non residenziali”;
3- Intero capitale sociale e patrimonio aziendale della BLUE PARADISE S.r.l., lussuoso villaggio turistico con denominazione BAIA TROPEA RESORT, avente sede in Parghelia – Località Marina di Bordila;
4- Intero capitale sociale e patrimonio aziendale della FRA. COM. S.r.l., con sede in Parghelia – Località Marina di Bordila SS 522 snc, esercente l’attività di “acquisto, vendita, permuta, locazione di terreni e fabbricati, costruzione ristrutturazione di immobili urbani”;
5- Intero capitale sociale e patrimonio aziendale della GE.CO. SUD S.r.l. con sede in Briatico, via Giuseppe Garibaldi n. 54, di proprietà della FRA. COM. S.r.l.;
6- Intero capitale sociale e patrimonio aziendale della INSIEME S.r.l. con sede in Parghelia-Strada Statale 522 – Località Bordila;
7-Quota del 30% del capitale sociale e relativo patrimonio aziendale della TROPEA MARE S.r.l.. con sede in Tropea, Via libertà I Traversa Snc C/O Cricelli Nicola PI: 01240100790, intestate a COMERCI Nicola;
Provincia di Bologna:
- 1 fabbricato sito in Bologna via Capraie;
- 1 appartamento sito in Bologna via N. Sauro;
- 1 appartamento sito in Bologna via Malvolta;
- 3 società di seguito elencate:
1 – Intero capitale sociale e patrimonio aziendale della “DOMANI S.n.c. di COMERCI Domenico e C.”, con sede in Bologna, via de’ Griffoni 1, esercente l’attività “di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande e la gestione di esercizi di ristorazione e bar;
2 – Intero capitale sociale e patrimonio aziendale della BRIANZA S.r.l.. con sede in Calderara di Reno (Bologna) – via Don Minzoni 16;
3 – Intero capitale sociale e patrimonio aziendale della FA. COM. S.r.l.. con sede in Bologna – via Caprarie 1;
- 4 veicoli;
Roma:
- 1 società:
1- Quota del 25% del capitale sociale e relativo patrimonio aziendale della GOCCE DI SOLE S.r.l.. con sede in Roma – Largo Orazi e Curiazi n. 7;
L’attività operativa si è svolta con la collaborazione di personale delle Questure di Roma, Bologna e Vibo Valentia.
Con lo stesso provvedimento la suddetta A.G. ha disposto il sequestro di tutti i conti correnti e rapporti finanziari riconducibili al COMERCI Nicola, ai suoi familiari ed alle imprese di cui sopra.
Il valore dei beni sequestrati ammonta a 50 milioni di euro.
Reggio Calabria, 18 novembre 2016