Klaus Davi indagato per violazione di domicilio, difesa rinuncia a presentare memoria
L’avvocato Francesco De Luca, del foro di Vibo Valentia, rende noto che ha deciso di non presentare alcuna memoria difensiva né di chiedere un interrogatorio per il suo assistito, il massmediologo Klaus Davi. Il giornalista, infatti, è indagato per violazione di domicilio e cambio d’identità, poiché nel giugno scorso, su autorizzazione scritta del legittimo proprietario di un’abitazione di Archi espropriata dalla famiglia Rodà, noto «brand» ‘ndranghetista, si è introdotto nell’appartamento per verificarne le condizioni e chiedere delucidazioni agli occupanti abusivi. L’avvocato rende noto che la scelta è stata pienamente condivisa col cliente. Nei prossimi giorni il Gip deciderà se rinviare a giudizio o meno il giornalista.
In merito, Klaus Davi ha solo aggiunto: «La magistratura fa il suo lavoro e questo va ribadito, ma ci tengo a precisare che quel giorno sono intervenuto in difesa Marcello Arcudi, un anziano vessato violentemente dalla prepotenza criminale, in un quartiere definito da numerose sentenze “ad altissima densità mafiosa”. Ho documentato lo stato della casa e ora auspico che i potenti Rodà vengano indagati per furto e danneggiamento dalla Procura di Reggio Calabria, poiché, secondo quanto riferito da Marcello Arcudi, molti oggetti sono già spariti. Non oso pensare in quali condizioni ritroverà la propria abitazione e chi risponderà di questi reati…». Nel frattempo, in sede civile, il Tribunale di Reggio Calabria ha già sentenziato che i Rodà debbano sgomberare l’immobile, in quanto «sia l’effettività del possesso che l’intervenuto spoglio, avente i requisiti della violenza e clandestinità, e verificatosi entro l’anno precedente l’azione reintegratoria (quindi avente tutte le caratteristiche per essere tutelato in via d’urgenza ex art 1168 cc) sono stati provati attraverso l’audizione degli informatori». Lo ha reso noto l’avvocato Morabito, a cui si è affidato Marcello Arcudi.