Gratteri, clan marcano territorio come i cani
Mercoledì 23 Gennaio 2013 18:40 – “L’estorsione serve alla ‘ndrangheta per marcare il territorio,come il cane che la mattina esce a fare la pipì”. È quanto ha affermato il procuratore aggiunto della DDA di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, commentando questa mattina nella sala conferenze della Questura reggina l’operazione Dogville, che ha visto la squadra mobile diretta dal primo dirigente Gennaro Semeraro e i commissariati di Bovalino e Siderno impegnati a eseguire cinque provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nei confronti di altrettante persone indagate di essere affiliate alla cosca Belcastro-Romeo, operante a Sant’Ilario dello Ionio. Nel corso delle indagini un imprenditore ha collaborato con la polizia, denunciando l’estorsione ricevuta. “Dopo la cocaina – ha aggiunto Gratteri – l’estorsione è il reato più diffuso di ‘ndrangheta, reato tipico di tutte le organizzazioni mafiose, nate sin dall’ottocento, la picciotteria ha vissuto su pizzo e guardiania, serve non solo a far mangiare i picciotti, ma a dimostrare il potere, la forza di intimidazione sul locale di ‘ndrangheta sul quale si esercita il proprio potere”.