Gioia Tauro caso Pioli La ricostruzione del ritrovamento
Sabato 02 Marzo 2013 12:35 – Il corpo di Fabrizio Pioli, l’elettrauto di Gioia Tauro scomparso il 23 febbraio 2012, quando e’ stato assassinato, ”e’ stato ritrovato in una fossa profonda come non si fa nemmeno con gli animali”. A dirlo e’ stato il Procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo, incontrando i giornalisti nella sede del Comando provinciale dei carabinieri di ReggioCalabria. Ad indicare il luogo della sepoltura ai carabinieri, ha aggiunto il magistrato, e’ stato Antonio Napoli, ”principale indiziato di questo omicidio” e che si e’ costituito ieri. ”Il fatto che si possa finalmente dare sepoltura a Pioli – ha detto Creazzo – credo sia un conforto non soltanto per la famiglia, ma per tutti coloro che credono nei valori umani. Questa e’ una fonte di soddisfazione, se volete anche extraprofessionale, che anima noi tutti e anima soprattutto quei giovani carabinieri e agenti della polizia penitenziaria che ieri ho visto scavare con le mani con una delicatezza estrema e con un’abnegazione ed una generosita’ che sono la spiegazione per cui questo Paese puo’ ancora dirsi ottimista. Antonio Napoli, dopo essersi costituito, ha voluto indicare il luogo dove aveva sepolto il cadavere di Fabrizio Pioli”. ”Trova cosi’ riscontro – ha aggiunto il procuratore – un’intercettazione ambientale effettuata la sera stessa della scomparsa di Pioli che ci diede, purtroppo, immediatamente la quasi certezza che lo stesso giovane era morto poco dopo essere stato braccato e fermato da chi poi lo ha soppresso. Si trattava di uno dei soggetti adesso imputato, che a mezze parole ed in dialetto, dopo aver dato spiegazioni al cognato che non sapeva niente, disse ‘sono andati a buttarlo”’. ”Ragionevolmente – ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria, Lorenzo Falferi – possiamo ritenere che in base alle caratteristiche antropometriche i resti ritrovati possano corrispondere a quelli di Fabrizio Pioli. Nei prossimi giorni sara’ effettuata l’autopsia e all’inizio della prossima settimana contiamo di restituire il corpo alla famiglia per i funerali”. ”In tutto quest’anno – ha aggiunto Falferi – non abbiamo mai smesso di cercarlo. Solo negli ultimi dieci giorni abbiamo svolto sei servizi di ricerca specifica sul territorio con perquisizioni e cinturazioni di zone esercitando una pressione che non e’ mai venuta meno”. (ANSA).