Focus Ndrangheta nella piana di Gioia Tauro
Nella giornata di ieri 25 maggio 2016, si è sviluppata nell’area tirrenica della provincia di Reggio Calabria, in particolare nei comuni di Palmi, Seminara, Gioia Tauro e Rosarno, un ulteriore tornata di servizi straordinari di controllo del territorio da parte dell’Arma dei Carabinieri, nel piano di azione nazionale e transnazionale denominato “Focus ‘ndrangheta” coordinato dalla locale Prefettura.
Oltre 70 i militari impiegati dalle Compagnie di Palmi e Gioia Tauro e dalla Tenenza di Rosarno nello straordinario monitoraggio del territorio, procedendo al controllo di persone e mezzi.
In particolare sono state effettuate 15 perquisizioni domiciliari, personali e veicolari, nonché controllate 101 persone e 35 autovetture, inoltre militari dipendenti hanno eseguito nr. 4 arresti:
- OLIVERI Giuseppe, di anni 24 da Seminara, già noto alle FF.OO., in ottemperanza all’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi – Ufficio Esecuzioni Penali, dovendo espiare la pena della reclusione di anni 2, mesi 7 e giorni 15, in regime di detenzione domiciliare, per i reati di ricettazione e detenzione abusiva di armi, commessi in Seminara nel settembre del 2014.
- AMATO Vincenzo, di anni 39 da Gioia Tauro, e AMATO Giovanni, di anni 59 da Gioia Tauro, entrambi già noti alle FF.OO.. I predetti si sono resi responsabili di combustione illecita di materiale solido pericoloso in concorso e resistenza a un pubblico ufficiale, in quanto sorpresi a bruciare un considerevole quantitativo di materiale plastico per estrarne il rame che successivamente caricavano su un camion. Prevenuti, nel tentativo di sottrarsi al controllo, strattonavano e spingevano ripetutamente i militari operanti che riuscivano, comunque, a bloccarli.
- SZELIGA Piotr, cittadino Polacco di anni 38, domiciliato in Rosarno, già noto alle FF.OO., in ottemperanza all’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi – Ufficio Esecuzioni Penali, dovendo espiare la pena della reclusione di mesi 9 per reati contro il patrimonio commessi in Rosarno.