Dopo Pignatone, anche Renato Cortese lascia Reggio e “sbarca” a Roma
27 maggio – Prima Palermo, poi Reggio Calabria e ora Roma. E’ atteso per domani mattina l’arrivo a San Vitale del nuovo capo della Squadra Mobile Capitolina, Renato Cortese. Originario di Santa Severina, nel crotonese, 46 anni, il superpoliziotto che ha arrestato Provenzano assumera’ il nuovo incarico al posto di Vittorio Rizzi.Rizzi, che tra l’altro ha fondato a Roma la Squadra cold case, lascia dopo cinque anni di intenso lavoro in cui e’ riuscito a gettare nuova luce su casi storici come quello di Emanuela Orlandi e ad assicurare alla giustizia lo strupratore seriale Gianluca Bianchini, che aveva terrorizzato per mesi la citta’. Cortese approda a Roma con un curriculum di tutto rispetto. Nell’aprile 2006 era stato proprio lui, che era capo della catturandi di Palermo, a entrare per primo nel casolare di ‘Montagna dei cavalli’ nei pressi di Corleone, dove si trovava Bernardo Povenzano, latitante da 46 anni. Oltre alla cattura del secolo che gli e’ valsa, insieme ad altri successi, una promozione a primo dirigente, Cortese ha scovato latitanti di primissimo piano. A Reggio Calabria arriva il 15 giugno del 2007, due mesi prima della strage di Duisburg, in cui vengono uccise sei persone. Due anni di indagini e la mobile calabrese mette a segno un importantissimo risultato: l’arresto di Giovanni Strangio, considerato l’ideatore e uno degli autori della strage in Germania. Durissimo colpo alla ‘ndrangheta, che mette un punto alla sanguinosa faida di San Luca. Ma questi sono solo due degli innumerevoli successi che Cortese ha alle spalle. Il 6 febbraio scorso ha lasciato la guida della Squadra Mobile nella citta’ dello Stretto per un nuovo incarico allo Servizio Centrale Operativo della polizia. A Roma Cortese ritrova il procuratore Giuseppe Pignatone, con cui ha gia’ lavorato a Palermo e a Reggio. Una coppia vincente, a giudicare dai risultati, nella lotta contro la criminalita’.