Delitto Rizziconi. Ascone “mi hanno sparato a colpi di fucile”
2 settembre – riceviamo e pubblichiamo i dettagli della vicenda – Nel corso dell’audizione, ASCONE Francesco forniva la propria versione sulla dinamica dell’episodio delittuoso e la causale che lo aveva determinato. Nello specifico dichiarava che nella tarda serata del 28 agosto u.s. mentre era in casa, veniva disturbato da alcuni rumori e voci che provenivano dall’esterno. Uscito dall’abitazione al fine di rendersi conto di cosa stesse accadendo, aveva notato che nel cortile di sua proprietà BORGESE Francesco con il quale veniva a diverbio, che culminava in uno scontro fisico. Successivamente egli era stato chiamato al telefono da uno dei fratelli BORGESE e invitato a recarsi alla piazzetta di contrada Spina (località di residenza dei BORGESE) di Rizziconi per un “chiarimento”. L’ASCONE aveva acconsentito alla richiesta ma, temendo di essere aggredito dai BORGESE, aveva deciso di andare all’incontro armato di pistola. Aveva quindi raggiunto la piazzetta di località Spina a bordo di un’autovettura giungendo poco dopo nel luogo convenuto. Giunto in prossimità della piazzetta e sceso dall’autovettura, l’ASCONE sostiene di essere stato colpito da colpi di fucile sparati da un individuo che era appostato dall’altro lato della strada, e di essere stato attinto in diverse parti del dorso e delle braccia. Aveva quindi reagito all’offesa estraendo dalla cintola la pistola con la quale aveva esploso numerosi colpi contro i BORGESE. Al termine della fulminea azione di fuoco, l’ASCONE risaliva a bordo dell’autovettura Fiat Punto dileguandosi. Al termine delle formalità di rito connesse all’esecuzione del provvedimento del fermo di indiziato di delitto, l’ASCONE Francesco è stato condotto in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente. Le indagini proseguono per riscontrare la veridicità della versione fornita dall’ASCONE e per fare piena luce sui punti non chiariti della grave vicenda.