Confiscati beni per 30 mln a imprenditore originario di Gioia Tauro
e Mazara del Vallo (Trapani), di cui tre operanti nel settore sanitario come la gestione di case di riposo e laboratori diagnostici. Confiscati anche: circa 25.000 mq di terreno edificabile, di cui circa 22.000 mq a Ricadi in una zona di rilevantissimo interesse turistico ed i restanti appezzamenti ad Ardea (Roma); quattro appartamenti ed un box garage ad Ardea, Gioia Tauro e Mazara del Vallo; un’autovettura e disponibilita’ finanziarie aziendali e personali. Il provvedimento e’ stato eseguito da personale del Centro Operativo Dia di Reggio Calabria. Come fa sapere la Direzione distrettuale antimafia, Fondacaro,”imprenditore nei settori medico-sanitario e immobiliare, e’ stato condannato, per il reato di associazione mafiosa, a sette anni di reclusione con sentenza – ancora non definitiva – emessa dal Tribunale di Palmi nel 2001 e confermata dalla Corte di Appello di Reggio Calabria in data 20 dicembre 2011, per aver fatto parte, in epoca successiva al 1997, della cosca Piromalli-Mole’ di Gioia Tauro”.
“Nell’ambito di tale procedimento – sottolinea la procura della Direzione distrettuale antimafia – e’ stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria il 9 febbraio 1998 dopo quasi due mesi di latitanza. Nel gennaio dell’anno successivo, il gip del Tribunale reggino, valutando complessivamente le risultanze investigative confluite nei procedimenti ‘Tempo’ e ‘Porto’ applicava una nuova misura restrittiva nei confronti di Fondacaro, contestando la partecipazione dello stesso al sodalizio mafioso almeno sino al 1993”. “Dal 7 febbraio 2002 al 6 febbraio 2004 – ricorda – Fondacaro ha scontato la misura della sorveglianza speciale di polizia per due anni, a seguito di decreto emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, nel quale veniva qualificato come un medico disponibile per le esigenze della cosca Mole'”. In atto, fa sapere la procura, e’ pendente altresi’ un procedimento penale presso il Tribunale di Palmi in ordine al quale e’ stata emessa un’ulteriore ordinanza cautelare coercitiva dal gip di Palmi nei confronti di Fondacaro.
L’imprenditore e’ accusato di aver “costituito – osserva la procura della Dda – un complesso sistema di gestione di istituti e laboratori di analisi, case di cura e riposo ed imprese immobiliari teso ad eludere, anche con l’ausilio di prestanomi, indagini indirizzate all’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali”. “Successivamente la Procura di Palmi – spiega la procura della Dda – ha modificato le originarie imputazioni, ridisegnando il reato associativo e configurando due ipotesi di violazioni di truffa aggravata sul presupposto che, le fittizie intestazioni di alcune societa’ fossero funzionali non tanto ad eludere le misure di prevenzione patrimoniali, ma ad ottenere precipuamente indebite erogazioni dal Servizio Sanitario Nazionale e dall’Asp di Reggio Calabria dal 1998 al 2008, in Gioia Tauro, Lamezia Terme, Palmi, Catanzaro e Reggio Calabria”. Al provvedimento di confisca si e’ aggiunta anche la misura della sorveglianza speciale per un periodo di 3 anni.