Arresti Oppido, intercettazione: l’ho dato vivo in pasto ai maiali”
“… l’ho attaccato come i prosciutti… dai piedi…. e ho incominciato a prenderlo a botte di pala…. lui era già mezzo morto…. era diventato nero in faccia.....Appena ha preso le prime tre quattro botte di pala…è stata una sensazione no bella, di più…”, “… abbiamo aperto la cosa dei maiali …. il maiale non se l’ho mangiava….. che rosicata! ….apro l’altra gabbia e faccio entrare una femmina di due quintali…. come l’ho messa dentro ….E’ stata una soddisfazione sentirlo strillare… mamma mia come strillava …. “
Questa è uno stralcio della sconcertante intercettazione con cui Simone Pepe si sarebbe vantato per l’omicidio di Francesco Raccosta. Raccosta scomparve nel marzo del 2012 insieme a Carmine Putrino, anch’egli ucciso. Il duplice omicidio sarebbe da collegare alla faida tra la cosca Mazzagatti e quella rivale dei Ferraro-Raccosta, cui appartenevano le vittime del duplice omicidio. Francesco Raccosta e Carmine Putrino, che erano cognati, furono fatti sparire il 13 marzo 2012 ad Oppido Mamertina e, secondo quanto e’ emerso dalle indagini, furono uccisi lo stesso giorno. Nella stessa giornata del 13 marzo 2012, sempre ad Oppido Mamertina, fu ucciso Vincenzo Ferraro, di 42 anni, gia’ sorvegliato speciale. L’indagine dei carabinieri ha fatto luce anche sull’omicidio di Vincenzo Raccosta, rispettivamente, padre e suocero di Francesco Raccosta e Carmine Putrino, assassinato il 10 maggio 2012. A compiere i quattro omicidi sarebbe stato, secondo le risultanze dell’inchiesta Erinni, Simone Pepe, di 24 anni, che e’ una delle venti persone fermate nell’operazione di stamattina. Pepe, secondo l’accusa, avrebbe commesso i quattro omicidi per vendicarsi dell’assassinio del patrigno, Domenico Bonarrigo, di 45 anni, avvenuto sempre ad Oppido Mamertina il 3 marzo del 2012.