Arrestato nel Milanese Giuseppe Cacciola Avrebbe indotto la sorella a uccidersi
Con le sue dichiarazioni alla Dda di Reggio Calabria la donna svelò gli affari criminali della propria famiglia consentendo ai carabinieri, tra l’altro, di arrestare 11 affiliati alla cosca e di scoprire due bunker utilizzati dai latitanti. Dopo avere interrotto i rapporti con la sua famiglia ed essersi allontanata, Maria Concetta Cacciola era tornata a Rosarno per potere rivedere i figli, rimasti a casa dei nonni in attesa del perfezionamento delle pratiche per il loro trasferimento nella sede protetta in cui si trovava già la testimone di giustizia. Una debolezza che Maria Concetta ha pagato con la vita. Dopo aver lasciato un file audio in cui sosteneva di aver inventato tutto e di essere disposta a dire ogni cosa perchè voleva andarsene da casa, aveva ingerito l’acido muriatico che le avrebbe causato la morte. Dalle indagini dei carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro è emerso come fu proprio la famiglia di Maria Concetta Cacciola ad esercitare violenze, minacce e forti pressioni psicologiche nei confronti della donna, prospettandole anche la possibilità di non farle vedere più i figli in modo da costringerla ad interrompere la collaborazione con la giustizia. «Si tratta di un arresto molto importante perchè chiude il cerchio sulle persone accusate di avere maltrattato Maria Concetta Cacciola al punto da determinarne il suicidio», ha affermato il Procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo che ha aggiunto altresì che «ai carabinieri, dunque vanno i miei complimenti». Nell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti Giuseppe Cacciola viene descritto come persona pericolosa e violenta anche sulla base delle dichiarazioni della sorella. Cacciola avrebbe picchiato selvaggiamente più volte la sorella Maria Concetta insieme al padre. Un comportamento violento che, secondo l’accusa, scattò dopo che il padre di Maria Concetta Cacciola ricevette una lettera anonima secondo cui la donna avrebbe avuto una relazione extraconiugale mentre il marito, Salvatore Figliuzzi, era detenuto per scontare una condanna per associazione mafiosa perchè affiliato alle cosche di Rosarno.
La lettera della pentita alla madre
Ecco le parole struggenti di Maria Concetta Cacciola contenute in una lettera invita alla madre nel maggio del 2011, poco prima di abbandonare per la prima volta la casa paterna, per affidarsi agli inquirenti, con i quali, in modo del tutto spontaneo, aveva deciso di collaborare.
“Non so da dove si inizia e non trovo le parole a giustificare questo mio gesto. Mamma tu sei mamma e solo tu puoi capire, un o una figlia.. so il dolore che ti sto provocando, e spiegandoti tutto almeno ti darai una spiegazione a tutto… non volevo lasciarti senza dirti niente. Quante volte volevo parlare con te e per non darti un dolore non riuscivo. Mascheravo tutto il dolore e lo giravo in aggressività, e purtroppo non potevo sfogarmi e me la prendevo con la persona che volevo più bene.. eri tu e per questo ti affido i miei figli dove non c’è l’ho fatta io so che puoi inc… ma di un’unica cosa ti supplico, non fare l’errore mio… a loro dai una vita migliore di quella che ho avuto io, a 13 anni sposata per avere un po’ di libertà… credevo potessi tutto, invece mi sono rovinata la vita perché non mi amava né l’amo, e tu lo sai. Ti supplico non fare l’errore a loro che hai fatto con me… dagli i suoi spazi… se la chiudi è facile sbagliare, perchè si sentono prigionieri di tutto. Dagli quello che non hai dato a me. Ora non ce la faccio a continuare più voglio solo dirti di perdonarmi mamma della vergogna che ti provoco ma pian piano mi sono perdonarmi mamma della vergogna che ti provoco ma pian piano mi sono resa conto che in fondo sono i soldi.. era la serenità l’amore, che si prova, quando fai un sacrificio ma avere le soddisfazioni a me la vita non ha dato nulla che solo dolore, e la cosa più bella sono i miei figli che li porterò nel mio cuore, li lascio con dolore, un dolore, che nessuno mi ricompensa. Non abbatterti perché non lo farai capire ai miei figli datti forza per loro, non darglieli a suo padre non è degno di loro,stagli vicino ad (…nome del minore cancellato…) perché in fondo è stato sfortunato ne ha subito da piccolo.. è per questo ha il carattere in quel modo, le femminucce so che ti sentono e per questo sto tranquilla ma bada lui di più.. è più debole. Io vivrò finché Dio mi lascia ma voglio capire come si può trovare la pace in me stessa. Mamma perdonami ti prego ti chiedo perdono di tutto il male che ti sto provocando. Ti dico solo che dove andrò avrò la pace non mi cercate perché vi mettono nei casini. E non voglio arrivare dove sono arrivati gli altri, per stare in pace. Ora non riesco a parlare più so solo io quello e come la sto scrivendo ma non potevo lasciarti senza dirti e darti un saluto, so che non ti abbraccerò ne ti vedrò ma negli occhi ho solo te e i miei figli. Ti voglio bene.. mamma abbraccia i miei figli come hai sempre fatto e parlagli di me non lasciarli a loro non sono degni di loro di nessuno. Mamma Addio e Perdonami, Perdonami se puoi. So che non ti vedrò Mai perché questa sarà la volontà del Onore, che ha la famiglia per questo che avete perso una figlia Addio ti vorrò sempre bene Perdonami ti chiedo perdono. Addio”
(09 febbraio 2012)
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