Arrestati a Roma due esponenti della cosca Bellocco di Rosarno
25 luglio – riceviamo e pubblichiamo – Durante un servizio notturno di controllo del territorio, i carabinieri del Gruppo di Ostia hanno arrestato due pericolosi latitanti appartenenti alla famiglia Bellocco, una storica ‘ndrina di Rosarno, una tra le più potenti della ‘ndrangheta, da sempre attiva nel narcotraffico, nelle estorsioni e nel controllo di tutte le attività commerciali e imprenditoriali nella Piana di Gioia Tauro. Si tratta di due cugini pluripregiudicati, U. B., 28 anni e F. B., 23 anni, sui quali pendevano, nonostante la giovane età, ben sei provvedimenti dell’Autorità giudiziaria reggina (due ordini di esecuzione per la carcerazione e quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere), per gravi delitti contro il patrimonio. Intorno all’1.30, in via di Selva Nera, i carabinieri della Compagnia Roma Cassia, in particolare quelli della Stazione di Casalotti, impegnati in un predisposto servizio di prevenzione, hanno intimato l’alt ad un’auto con due giovani a bordo che, anziché rallentare, hanno accelerato tentando di investire i militari. Ne è nato così un rocambolesco inseguimento durato alcuni minuti e terminato con la cattura dei due rosarnesi, rilevatisi poi pericolosi latitanti. Per i due si sono subito aperte le porte di Rebibbia dove si trovano a disposizione dell’Autorità giudiziaria. La figura di primissimo piano della cosca Bellocco è lo zio paterno dei due latitanti arrestati dai carabinieri di Ostia, il settantacinquenne boss Umberto Bellocco, inteso “assu mazzi (Asso di Bastoni)”, in atto detenuto al regime del 41 bis, già latitante inserito nella lista dei 30 più pericolosi catturato dai carabinieri nel 1993.