La voce muta del Vacale. Il Liceo “ M. Guerrisi” di Cittanova tra i vincitori del concorso nazionale “Senato&Ambiente”
Ancora un successo per le studentesse e gli studenti del Liceo Scientifico “M. Guerrisi” di Cittanova, magistralmente diretto dalla dott.ssa Clelia Bruzzì che, nei prossimi mesi, saranno ricevuti in Senato, a Roma, per la premiazione del progetto “Ecomafia, nuntereggae più” nell’ambito del concorso “Senato&Ambiente”, a cui hanno partecipato con la realizzazione di un’ accurata indagine conoscitiva sul rapporto tra ecomafie e sostenibilità ambientale. Una proposta risultata fra i progetti vincitori a livello nazionale, con viva soddisfazione della dirigente scolastica, la dott.ssa Clelia Bruzzì, grazie a un’unità d’intenti capace di mettere insieme scuola e associazioni, un arcipelago di realtà dialoganti in nome di una cittadinanza attiva e di un’ attenzione autentica nei confronti del territorio. Organizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, e realizzato con la partecipazione di Legambiente Onlus, il lavoro del Liceo “ M. Guerrisi” ha come obiettivo principale quello di offrire un approfondimento tecnico sulle ecomafie. Tutto ciò nell’ottica di rilevare le varie forme di aggressione al patrimonio ambientale del territorio calabrese da parte delle organizzazioni criminali. Ragazze e ragazzi di alcune tra le quarte classi, coordinate dai docenti Bernadette Maimone, Gaia Muratori e Domenico Curinga, hanno condotto una ricerca sull’ecosistema del torrente Vacale, in quell’area che raccorda Cittanova, Polistena e Melicucco, e in particolare sullo sversamento dei rifiuti nelle acque. Partendo dal campionamento e dall’analisi – al fine di ragionare assieme sulle cause e sulle conseguenze di eventuali variazioni di natura microbiologica e chimico-fisica -, il percorso si è snodato attraverso una serie di interventi educativi mirati allo studio degli strumenti normativi che vengono applicati nei casi di ecoreati, la raccolta e rielaborazione di informazioni e dati attraverso la lettura di testi divulgativi, articoli e interviste inerenti al tema. Nello stesso tempo, è stata approntata un’ indagine statistica volta a intercettare eventuali patologie potenzialmente causate dall’azione di agenti inquinanti smaltiti illegalmente. Gli studenti hanno avuto l’opportunità di dialogare con professionisti, rappresentanti di enti, associazioni e forze dell’ordine: dal procuratore Nicola Gratteri fino al giornalista Antonio Pergolizzi, un’interlocuzione per affinare la consapevolezza civile e rafforzare l’assunzione di responsabilità individuali e collettive sul concetto di bene comune. «Abbiamo approfondito dei concetti che a scuola solitamente non vengono affrontati, ci siamo resi conto di quanto sia prezioso salvaguardare l’ambiente. Non mi aspettavo questa vittoria, è stata una delle emozioni più grandi che abbia mai provato e sono felice di aver contribuito alla valorizzazione del nostro territorio», dice la studentessa Daria Sorrenti, della classe IV D. Sulla stessa linea la sua compagna, Emma Condomitti, per cui «partecipare al concorso è stata un’opportunità per essere più consapevoli sulla visione del futuro. Ci siamo confrontati con vari esperti, abbiamo lavorato tanto e siamo riusciti a vincere. Spero che ciò possa servire a sensibilizzare altre scuole».