Il cammino dello Spirito, V Domenica di Quaresima anno B a cura di Don Silvio Mesiti

QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI

Gv 12, 20-33

 

“se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo!”

<<In quel tempo, tra quelli che ererano saliti per il culto durante la festa, c’erano anche alcuni Greci.

Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù>>.

Come questi greci che venivano da lontano, ed avevano sentito parlare di Gesù ma non lo avevano conosciuto nella sua essenza, quale manifestazione dell’infinito amore di Dio, anche oggi, noi stessi e l’umanità che vive ai margini della chiesa istituzionale, sentiamo il bisogno e LA NECESSITA’ di conoscere Cristo, ma soprattutto di sperimentare la sua presenza.

Si tratta di dare senso alla nostra vita, in un mondo arido, che non riesce a dare risposte adeguate agli interrogativi fondamentali dell’esistenza umana “

La preghiera di questi greci, stranieri, che arrivano all’interno del tempio, …. e vogliono conoscere meglio Gesù di cui hanno sentito parlare, diventa la nostra PREGHIERA necessaria per sperimentare esistenzialmente la sua salvezza.

Una salvezza attuale nella nostra vita quotidiana, e nel mondo in cui viviamo, ricco di violenza, guerre, indifferenza e privo di carità Verso il prossimo.

Signore, da chi andremo, tu hai parole di vita eterna… Egli parlava come uno che ha autorità e non come i loro scribi“.

Si tratta perciò di una bellissima preghiera di chi ne ha sentito e sente parlare nelle prediche di Gesù Cristo, e che però ora sente il bisogno di STARE CON LUI.

Da qui la verità, o il messaggio: “in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna

Odiare la propria vita significa preferire donarla, amando e servendo, piuttosto che trattenersela egoisticamente, per paura di perderla.

Buona quaresima.

                                                                                                    Don Silvio Mesiti